Inserita in Cronaca il 14/02/2013
da redazione
Violate norme antimafia, Gelardi blocca 2 bandi
Avrebbero violato norme antimafia sulla tracciabilità dei flussi finanziari e di natura penale per questo ieri il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Sergio Gelardi, ha decretato il blocco dei due bandi per la gestione dei beni culturali di Trapani e Agrigento dopo lo scandalo che ha coinvolto Novamusa, la società che gestiva alcuni servizi, e l’arresto dell’imprenditore Gaetano Mercadante, accusato di non avere versato alla Regione circa 40 milioni di euro frutto di proventi per la vendita dei biglietti di accesso ai siti culturali.
Secondo l’articolo 2 della legge regionale 20 del 2008, sulle “misure di contrasto alla criminalità organizzata”, infatti, per appalti superiori a 100 milioni di euro, i bandi dovrebbero contenere “l’obbligo per gli aggiudicatari di aprire un numero di conto corrente unico sul quale gli enti appaltanti fanno confluire tutte le somme relative all’appalto”.
L’aggiudicatario si avvale del conto corrente “per tutte le operazioni relative all’appalto, compresi i pagamenti delle retribuzioni al personale da effettuarsi esclusivamente a mezzo di bonifico bancario”. Il mancato rispetto della norma “comporta la risoluzione per inadempimento contrattuale”.
I bandi, in base al secondo comma, devono prevedere, "pena la nullità degli stessi", "la risoluzione del contratto nell’ipotesi in cui il legale rappresentante o uno dei dirigenti dell’impresa aggiudicataria siano rinviati a giudizio per favoreggiamento nell’ambito di procedimenti relativi a reati di criminalità organizzata".
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