Inserita in Salute il 10/12/2018
da Direttore
L’impatto del ´Decreto sicurezza´ sull’accesso alle cure per rifugiati e migranti e sulle comunità locali
Salute: Diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività 11 dicembre 2018, ore 18,00 Comune di Palermo, Aula Consiliare, Palazzo delle Aquile - Piazza Pretoria 1 Palermo
Palermo 7 dicembre 2018 – Il decreto-legge n.113 (“Decreto Sicurezza”), convertito con legge n. 132 del 2018, insieme ad altri recenti provvedimenti legislativi, avranno un impatto drammatico sulle condizioni di vita e sull’accesso ai diritti primari, incluso il diritto alla salute, per migranti e rifugiati presenti nel nostro Paese.
Martedì 11 dicembre presso l’Aula Consiliare del Comune di Palermo si terrà l’incontro “Salute: Diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività” patrocinato dal Comune di Palermo, con Claudia Lodesani, Presidente Medici Senza Frontiere Italia, Laura Nocilla dell’area socio-assistenziale del Comune di Palermo, Ornella Dino, Responsabile U.O. Promozione della Salute Immigrati dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, Fulvio Vassallo, Paleologo del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, l’ Associazione Diritti e Frontiere (ADIF) e Amalia Sanfilippo, Coordinatore dell’ambulatorio medico del Centro Astalli Palermo. Modera l’incontro, Franco Nuccio dell’Ansa Palermo.
La cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e la cessazione delle misure di assistenza per tutte le persone in possesso di tale documento, comporteranno l’immediata fuoriuscita dai centri di accoglienza di 40.000 uomini, donne e bambini in assenza di soluzioni abitative alternative e porranno, nei prossimi mesi, 140.000 persone a forte rischio di irregolarità al momento della scadenza del titolo di soggiorno in loro possesso. La riforma del sistema di accoglienza, con la drastica riduzione dell’accoglienza diffusa a vantaggio di quella in centri di grandi dimensioni, avrà come conseguenza l’abbassamento della qualità dei servizi forniti all’interno degli stessi centri, inclusi quelli sanitari e i servizi finalizzati all’inclusione sociale. La negazione della residenza anagrafica per migliaia di richiedenti asilo, creerà forti limitazioni nell’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e nell’accesso alle cure, anche essenziali.
“Non soltanto, in nome della sicurezza, si negano a migliaia di persone un tetto sulla testa e l’accesso a beni primari come le cure mediche, provvedimenti inaccettabili per un Paese come il nostro” – dichiara Claudia Lodesani, presidente di Medici Senza Frontiere in Italia e medico infettivologo. “Ma questi provvedimenti, costringendo alla marginalità migliaia di persone, avranno un effetto opposto a quello annunciato, generando insicurezza generalizzata, anche rispetto ai rischi per la salute delle nostre comunità”.
Dalla fine del 2017, Medici Senza Frontiere è attiva nel quartiere di Ballarò a Palermo, grazie al coinvolgimento del proprio gruppo locale di volontari e alla preziosa collaborazione di associazioni presenti nell’area, come il Centro Astalli, con un programma di orientamento ai servizi sanitari pubblici territoriali delle fasce di popolazione più vulnerabili, in prevalenza stranieri, ma anche italiani. Dall’inizio delle attività, sono state più di 350 le persone supportate dai volontari di MSF nell’accesso ai servizi dell’Azienda Sanitaria Provinciale, un terzo delle quali costituito da donne.
L’incontro è a ingresso libero aperto al pubblico.
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