Inserita in Cronaca il 14/11/2018
da Direttore
AVVELENAMENTI SENZA SOSTA. NECESSARIA UNA LEGGE.
Ancora diverse uccisioni nel centro e sud Italia ai danni di cani che non davano fastidio a nessuno. Rosati: ogni giorno sembra un bollettino di guerra. L’Ordinanza non è più sufficiente, bisogna dotarsi di una legge ad hoc che punisca in modo esemplare chi compie questi gesti.
A Cassano Irpino, in provincia di Avellino, sei animali di proprietà sono rimasti vittime di un mostro che li ha uccisi senza pietà mentre erano nel recinto dove venivano custoditi e accuditi dalla persona che li aveva salvati dalla strada. Di questo caso si è occupata anche la trasmissione televisiva Le Iene. Un altro gruppo di cani, in totale 5, sono stati avvelenati a Palazzo San Gervasio (PZ) e due di loro sono deceduti. Gli altri tre sono stati salvati dai volontari della zona che se ne prendevano cura sul territorio. I cani in questione sono intestati al Comune e la piccola Pulce – che non ce l’ha fatta – era stata sterilizzata grazie all’intervento dei volontari della Sezione LNDC di Venosa. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è avvenuto a Basciano (TE) dove a perdere la vita è stato Tabacchino, un anziano cane di quartiere che viveva senza dare alcun problema nel parcheggio di un supermercato. In questo caso il veleno era palesemente sparso a terra, senza nemmeno essere mischiato ad altro cibo.
“Ormai ogni giorno sembra di assistere a un bollettino di guerra”, commenta tristemente Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “I casi di avvelenamento sono sempre più frequenti e rappresentano un vero pericolo e una concreta emergenza per tutti gli animali, di ogni specie. Questo fenomeno è attualmente regolato da una Ordinanza ministeriale che viene rinnovata di anno in anno ma da tempo chiediamo che lo Stato si doti di una vera e propria legge per arginare e sanzionare correttamente questo modus operandi delinquenziale e crudele”.
“È importante ricordare che in questi casi l’Ordinanza prevede specifici compiti a carico di vari soggetti istituzionali: dal veterinario alla ASL, dall’IZS al Sindaco. Quest’ultimo, in particolare, deve disporre la bonifica dell’area, la segnalazione attraverso apposita cartellonistica e l’immediata apertura di un’indagine. So che nel caso di Palazzo San Gervasio questi adempimenti sono stati effettuati e mi auguro che lo stesso possa dirsi degli altri casi”, continua Rosati.
“Chiunque venga a conoscenza di un avvelenamento di animale, di sua proprietà o meno, non deve esitare a sporgere denuncia assicurandosi che tutti i soggetti coinvolti facciano la loro parte. Un’indagine seria infatti potrebbe permettere di risalire a chi ha sparso le sostanze tossiche che rappresentano un rischio non solo per gli animali, ma anche per le persone. Per quanto riguarda questi ultimi casi, invito chiunque abbia informazioni utili a rivolgersi alle forze dell’ordine”, conclude Rosati.
14 novembre 2018
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