Inserita in Politica il 22/10/2018
da Direttore
Assemblea Nazionale dell’ANCI
Il Sindaco Giacomo Tranchida, parteciperà alla XXXV Assemblea Nazionale dell’ANCI Rimini 23/25 ottobre 2018.
Per tale occasione, insieme ad altri Sindaci, ha firmato la seguente lettera.
Alla cortese attenzione di Antonio Decaro Presidente Associazione Nazionale Comuni italiani
Oggetto: Bambini, delibere e alternative possibili
Caro Presidente, la Pubblica Amministrazione vive un momento storico molto difficile, vive tempi in cui termini come Spread, Finanziarie, avanzo di amministrazione, pareggio di bilancio paiono valere più di bambini, scuola, integrazione, educazione e dignità. Tempi in cui gli Amministratori locali lavorano tra enormi difficoltà, spesso privi di risorse adeguate, disorientati dagli eventi e lasciati soli nel governare fenomeni planetari come quelli dei flussi migratori; tempi in cui si legge che nella Scuola Pubblica italiana alcuni bambini per poter mangiare in mensa insieme agli altri devono sperare nella generosità dei privati cittadini. Soprattutto, tempi in cui tutto ciò pare normale, anche se normale non è.
I Sindaci, donne e uomini dello Stato Italiano che alla Repubblica e alla Costituzione hanno giurato fedeltà, non possono tacere e far finta che nulla di grave stia accadendo. Cogliamo segnali preoccupanti di una Pubblica Amministrazione che cambia innescando processi che non producono inclusione sociale ma esclusione dei più deboli, cambia mettendo a rischio i diritti e la dignità dei cittadini, delle persone. È moralmente necessario dover ricordare a noi stessi che cittadini sono anche tutte le bambine e i bambini iscritti alla Scuola Pubblica italiana “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Essi hanno pieno diritto a ricevere paritariamente i servizi offerti dai Comuni all’interno dell’orario scolastico. Servizi che rappresentano una tappa educativa fondamentale per il percorso di crescita e di formazione delle future generazioni, specie in epoche in cui l’opera d’integrazione tra culture differenti richiede maggiore impegno e sensibilità da parte della Pubblica Amministrazione. Ricordando che percorsi di buona integrazione e inclusione sono l´unica garanzia per la sicurezza di una convivenza civile e, dunque, l´investimento necessario per la coesione sociale.
Assistere a raccolte fondi di privati cittadini che si quotano per garantire un servizio pubblico essenziale, come la mensa per i bambini meno abbienti, da un lato merita il plauso dell’Italia intera, dall’altro palesa il nostro fallimento come Amministratori pubblici. Non vogliamo arrenderci al pensare che non esistano soluzioni alternative per garantire i servizi a tutti pur nel rispetto degli equilibri di bilancio.
Si dice spesso che il genio, la fantasia e l’umanità degli italiani - e quindi, perché no, anche dei Sindaci – non ha eguali al mondo: un’altra strada è sempre possibile, troviamola insieme! Pertanto caro Antonio, nel tuo ruolo di Presidente dell’Associazione che rappresenta capillarmente l’Italia dei Comuni, ti chiediamo di far sentire la tua e la nostra voce in occasione della XXXV Assemblea Nazionale, richiamando tutti noi a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni, favorendo il dialogo tra Sindaci e contribuendo a trovare soluzioni equilibrate alla complessità del nostro amministrare. Uniamo le esperienze positive dei Comuni d’Italia e ridisegniamo il welfare delle nostre Città.
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