Inserita in Cultura il 17/10/2018
da Direttore
CASTELLAMMARE DEL GOLFO - Cultura: doppio appuntamento nel pomeriggio di giovedì 18 ottobre
Nella sala del Cinquecentenario la presentazione di "Cu tia avessi avuto fortezza e casteddu", raccolta di poesie di Carmela "Millie" Galante
Nella sala conferenze del castello il racconto "Conosci tu il Paese dove..." di Diego Maggio con le immagini di Paolo Codeluppi.
Doppio appuntamento culturale patrocinato dal Comune nel pomeriggio di giovedì 18 ottobre con la presentazione di un libro di poesie ed un racconto:
alle ore 17, 30, nella sala del cinque centenario, la presentazione di "Cu tia avessi avuto fortezza e casteddu", raccolta di poesie di Carmela "Millie" Galante emigrata ancora bambina da Castellammare negli anni ´20 e diventata affermata sarta presso l´atelier di Nettie Rosenstein a New York. La presentazione della raccolta di poesie è curata dal centro culturale "Peppino Caleca" e dal "Circolo Metropolis".
A parlare della raccolta di poesie, insieme ai professori Vincenzo Vitale e Paolo Arena, ci sarà il direttore del museo delle Migrazioni di Santa Ninfa, Giuseppe Bivona e la pronipote della poetessa castellammarese, Hildegard Nimke Pleva, curatrice del volume.
Sempre giovedì 18 ottobre, alle ore 18, nella sala conferenze del castello, sarà presentato "Conosci tu il Paese dove..." di Diego Maggio con le immagini di Paolo Codeluppi. Il libro racconta la storia di un giovane di Pantelleria che a vent´anni lascia l´isola. A Parigi trova il lavoro e l´amore. Ma in un suo ritorno sull´isola, dopo dieci anni, decide di restarvi per sempre, sognando anzi di vivere in questo difficile Sud con la sua donna francese.
"I veri protagonisti di questo agile pamphlet sono i valori della famiglia, della terra e della tradizione. Il testo è accompagnato dalle stupende immagini di Paolo Codeluppi, fotografo reggiano, che fanno vivere aspetti e momenti non iconografici di Pantelleria. Lo spirito sotteso a tutte le cento pagine dell´elegante volume è costituito dalla constatazione dalla realtà umana, secolare ed ineluttabile, dell´andar via dalla propria terra, dalle proprie radici, dai propri tramonti. E dalla nostalgia, unita al desiderio struggente (saudade la chiamano i brasiliani, sensucht i tedeschi), di tornare dove si è nati. Ma il leit-motiv che lega l´incipit all´ultima sillaba e all´affascinante immagine conclusiva del libro racchiude il vero messaggio dell´autore: piuttosto che vagheggiare fortune ed orizzonti lontani ed illusori, vale di più guardare alla prossimità della propria terra, impegnandosi a valorizzarne i tesori prima che questi (come rischia il vigneto pantesco) si estinguano".
L´autore, Diego Maggio, vice presidente nazionale dei giuristi del vino, è appassionato ambasciatore dei grandi vini siciliani, quale presidente dei paladini dei vini di Sicilia. Da 20 anni consigliere delegato e ora consulente giuridico del Consorzio di tutela dei vini a Doc dell´isola di Pantelleria, la cui plurisecolare pratica agricola della vigna ad alberello è stata riconosciuta patrimonio dell´Umanità dall´UNESCO.
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