Inserita in Cultura il 14/10/2018
da Direttore
Presentazione del romanzo storico -Il caso Tancredi- di Salvatore Girgenti
Al Rotary di Salemi una storia dei primi del Novecento per leggere la società siciliana d’inizio secolo
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Romanzo storico screziato d’incursioni romantiche, descrizione di un’epoca strutturata sul delicato equilibrio che avvicenda libertà e novità, sopraffazione e progresso quello presentato a Salemi nella sede del Rotary Club presieduto da Salvatore Caradonna. “Il caso Tancredi” di Salvatore Girgenti, edito da Edizioni La Zisa di Palermo, è un romanzo ambientato nella Sicilia d’inizio secolo (il 1900, per intenderci).
Filo conduttore dell’opera del poliedrico Salvatore Girgenti, filosofo, storico, con la passione per le lingue classiche, spesso forbitamente intercalate nelle sue conversazioni è il delitto, avvenuto nei primissimi anni del secolo scorso, del sindaco di Marsala, ucciso proprio davanti il portone della casa della sua amante.
Il quadro storico è segnato da un grande impulso verso l’ignoto che il nuovo secolo, appena iniziato, avrebbe riservato ai nobili siciliani, di lì a poco, costretti a ridimensionare, vuoi anche i due conflitti bellici, la scansione ordinaria della propria vita.
L’incontro promosso dal Rotary di Salemi ha permesso di dare risposte alla necessità di comprendere le dinamiche soggiacenti al rapporto che gli scrittori, come Salvatore Girgenti, storico rigoroso prestato al romanzo, stabiliscono con il pubblico di lettori, concordemente alla volontà di esaminare le questioni teoriche collegate alla laboriosità del romanzo storico, alla sua contestualizzazione nell’intimo della forma romanzo tout court, alla decodificazione dei nessi storia-invenzione e vero-verosimile-fittizio, al individuazione delle funzioni e ai modi del romanzesco. Con il suo solito strabiliante modo di relazionarsi con le persone (alunni e colleghi docenti e giornalisti, tra questi) Salvatore Girgenti ha detto la sua sul sistematico dibattito critico-teorico sul genere del romanzo storico, individuando tensioni irrisolte, nodi non ancora elusi o ulteriormente ―problematizzabili, spunti non sviluppati.
Non solo il romanzo, dunque, al centro dell’incontro ma – come ha precisato Salvatore Caradonna, presidente del Rotary di Salemi – un dibattito, aperto ai tantissimi giovani presenti, sull’importanza del romanzo storico per leggere la società del tempo, i suoi usi, i suoi costumi, ciò che altrimenti la storia non ci permetterebbe di dire (la libertà del prof. Girgenti che svestendo i panni dello storico può, pur nel rigore del suo metodo, raccontare anche stravolgendo i nomi dei protagonisti, ma non i fatti).
“Il caso Tancredi” rivela, in controluce, alcune delle direzioni intraprese dai grandi della letteratura italiana, e non solo, in nome del tanto auspicato rigenerazione letterario: la mistione della storia vera con la finta, prezioso artificio tecnico, nelle mani dello scrittore impegnato come Salvatore Girgenti, per integrare il non detto o il tralasciato dalla storia ufficiale; il diletto, non fine a se stesso ma sostanziato attraverso la conoscenza del passato e declinato in funzione della volontà di progresso civile. Ciò, perché, nel romanzo storico c’è spesso «una storia che ormai non interessa più a nessuno» e che, una volta narrata ti conquista, ti trascina dentro, ti vince la curiosità, come quella di Mariangela De Sanctis e Ludovico Tancredi, dove odio e amore, gelosia e tradimento, la fanno da padrone.
Antonio Fundarò
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