Inserita in Sport il 06/10/2018
da Direttore
I numeri dell’Eurobasket Roma
Il brillante mercato estivo di Roma ha legittimamente creato aspettative di vertice nell’intero ambiente capitolino. Il coach è Fabio Corbani che ha di fatto “attraversato la strada”, proveniente dalla sponda Virtus. Il suo marchio di fabbrica è ben noto, fatto da tanti punti nelle mani, uso massiccio del tiro da tre, anche in transizione e, più in generale, da un basket effervescente, come testimonia la sua storia cestistica. Il talento a disposizione è di prim’ordine, il roster poi è lungo, equilibrato e con diversi atleti che, di volta in volta, possono ergersi a protagonisti. Ecco l’organico della Leonis. La mente della squadra è sempre l’ex Agrigento Alessandro Piazza (1987), regista tascabile che fa della difesa e dei ritmi alti le sue peculiarità. Dirige magistralmente l’orchestra, rifornendo di assist i compagni ed incuneandosi in uno contro uno in area avversaria. Curiosa la sua attitudine a rimbalzo mentre migliorabili, di solito, sono le percentuali al tiro. Mani leste (mago dei recuperi) e pressione sulla palla sono il suo biglietto da visita. La guardia è il realizzatore Nick Zeisloft (1982), U.S.A. che in NCAA ha giocato con Illinois State e Indiana, chiudendo un anno oltre il 50% dalla distanza. È un tiratore, che può dare una mano anche in cabina di regia, data la sua attitudine nel creare per i compagni. Va tenuto d’occhio nei finali punto a punto! Con BS Siauliai (Lituania) ha confermato tali doti, ed in particolare ha chiuso il campionato con il 40% da tre ed uno stratosferico 95% ai liberi. Mani raffinate! Una buona mano arriverà altresì dall’ala Alessandro Amici (1991), giocatore di sistema, sempre pronto però a prendersi le proprie responsabilità quando occorre. Esterno completo ed atletico che, pur non essendo costante al tiro da fuori, non fa mai mancare il suo apporto di sostanza. La doppia cifra di media nei due anni a Mantova e la recente esperienza con la Fortitudo Bologna ne danno ampia conferma. L’ala grande è Damian Hollis (1988) che riveste alla perfezione il ruolo di lungo atipico, prediligendo il gioco fronte a canestro. Fabio Corbani l’ha avuto già a Biella ed è uno che sposta, come dimostrano la promozione in serie A (MVP delle finali) a Brescia, lo scudetto e Coppa Nazionale col Benfica e la recente salvezza “in corsa” a Bergamo. La sua atipicità porta i più lenti avversari lontano dall’area colorata, in terre a loro meno congeniali. Ovviamente non è certo un intimidatore d’area ma fa valere con astuzia le sue doti tecniche, ed il talento, da esterno puro. Unici nei, qualche amnesia di troppo in fase difensiva e “rischio” palla persa dietro l’angolo, poiché ogni tanto “esce” dalla partita. Il centro della squadra è l’esperto Luca Infante (1982), anch’egli ex Biella, che non fa mai mancare grinta e determinazione nei pressi del pitturato. Negli anni ha allungato il suo raggio d’azione e, non di rado, ci prova anche da tre, pur con alterne fortune. Nonostante la verve da lottatore, prezioso poi il suo ruolo di regista “aggiunto” della squadra, in particolar modo dal post alto. Per gli equilibri del quintetto è un elemento insostituibile. Poi c’è la guardia/ala Federico Loschi (1990) che, stagione dopo stagione, ha fatto registrare numeri e prestazioni in costante miglioramento. È letteralmente esploso qualche anno fa a Brescia dove prese confidenza con cifre da americano, poi confermate con le casacche di Scafati, Recanati e Trieste. La specialità della casa è il tiro da oltre l’arco dei 6.75. Tira infatti quasi esclusivamente da fuori, ma le percentuali gli danno spesso ragione. Si è pienamente ripreso Daniele Bonessio (1988) che due stagioni fa si è rotto il tendine d’achille. Sul parquet gioca sia da “tre” che da “quattro”, costituendo un prezioso collante tattico per lo staff tecnico, in virtù della sua abilità ad “aprirsi” oltre l’arco, punendo i più lenti pariruolo avversari ed, al contempo, liberando il pitturato per le incursioni dei compagni. Da fuori non da grandi sicurezze e dalla linea della carità spesso fatica non poco. Un buon contributo arriva poi dalla guardia-ala Eugenio Fanti (1991), talentuoso esterno che, rotto ormai definitivamente il ghiaccio con l’A2, cui approdava per la prima volta due campionati fa, contribuisce a referto con buoni numeri. Conclude più dalla media che da tre, dove tira poco e non sempre con efficacia, risultando più un giocatore di squadra che uno che si mette in proprio. Sul perimetro una grossa mano, e minuti importanti, potranno arrivare dal talentuoso playmaker Toure Mohamed (1992) che la passata stagione si è ritagliato una casella in serie A con Torino, dopo il positivo biennio con Orzinuovi. Tecnicamente e tatticamente complementare al collega di reparto Piazza. Nel pitturato un potenziale titolare è Abdel Fall, esplosivo pivot del 1991 che, negli anni di Casale Monferrato, ha letteralmente fatto passi da gigante. Poi forse si è un po’ fermato ma il definitivo salto di qualità è sempre dietro l’angolo. Dalle sue parti non si passa infatti facilmente e le sue indubbie doti atletiche lo rendono un intimidatore d’area di assoluto valore. Viaggia spedito nella casella dei rimbalzi e le stoppate sono il suo marchio di fabbrica. Le mani invece non sono certo tra le più educate e, non a caso, da due e dalla linea della carità non ha mai brillato. Alexander Cicchetti, “quattro” del 1998, è tornato “a casa” dopo l’esperienza in serie B con la maglia di Forlì. La sua missione è allungare le rotazioni.
|