Inserita in Economia il 04/10/2018
da Direttore
ZONE ECONOMICHE SPECIALI (ZES), CASTAGNA (CIA SICILIA): LA LORO ISTITUZIONE DEVE ESSERE FUNZIONALE ANCHE ALLE AREE INTERNE
Palermo – “Partendo dal fatto che gli unici requisiti espressi dalla norma che istituisce le Zone Economiche Speciali (ZES) riguardano la sussistenza del nesso economico-funzionale tra le aree di una medesima regione, l’esclusione di zone residenziali ed il rispetto della superficie massima prevista dalla legge, oltre all’inclusione di almeno un’area portuale, bisogna tenere in considerazione anche le aree interne, soprattutto quelle a vocazione agricola”. A dichiararlo è Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale CIA – dopo il recente incontro tra il Governo regionale e le forze sociali che ha avuto come oggetto questo nuovo strumento di sviluppo del territorio.
“In una Regione a Statuto speciale come la Sicilia – continua Castagna – l’attrattiva delle Zes con particolari benefici e semplificazioni rispetto al regime ordinario di credito di imposta al Sud, potrebbe essere maggiore e quindi dobbiamo cogliere questa occasione per rilanciare il tessuto socioeconomico dell’Isola, offrendo maggiori opportunità alle imprese già operanti sul territorio e per quelle che decideranno in seguito di investire anche sulle aree interne che possono avere uno sbocco al mare”.
Le ZES sono state istituite in Italia con D.L. 91/2017, anche conosciuto come “Decreto Sud” che prevede l’introduzione di “nuovi strumenti volti a favorire il superamento del divario economico e sociale delle regioni del Mezzogiorno rispetto alle altre aree del paese”.
Con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 25 gennaio, è stato previsto che la superficie massima da destinare a Zes nell’Isola sia di quasi 56 chilometri quadrati, sui 240 in totale delle otto Regioni coinvolte (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
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