Inserita in Cultura il 01/10/2018
da Direttore
SEPTEM. COMPITI DI REALTÀ SUI VIZI CAPITALI DI VINCENZO BUSSA, DA OGGI, IN LIBRERIA
UNA NARRAZIONE NARRATIVA SUI VIZI CAPITALI
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"Septem sunt principalia vitia, scilicet inanis gloria, invidia, ira, tristitiaavaritia, ventris ingluvies, luxuria" scriveva Tommaso D´Aquino e, oggi, tenacemente rispolverati in una opera letteraria destinata a segnare un passaggio fondamentale nelle scuole italiane troppo impegnate per riabbracciare la strada del bene, quella della ricerca dell´altro e del noi. È in libreria, da stamattina, una pregevole novità editoriale della casa editrice "Lampi di stampa" di Milano. Si tratta dell´ennesima opera letteraria del professore Vincenzo Bussa, apprezzato pedagogista clinico e docente, dal titolo "Septem. Compiti di realtà sui vizi capitali". "Il volume – come si legge nella prefazione della prof.ssa Ilaria Virciglio, dirigente scolastico, è una riflessione narrativa sui vizi capitali e «si traduce, per i nostri ragazzi, nel costruire quello "spazio dell´anima" che li aiuterà a volare alto. La scuola, nell´attuale momento storico, è chiamata a cogliere una sfida essenziale alla formazione dei giovani. Il futuro delle nuove generazioni si gioca, infatti, in massima parte sullo sviluppo delle "Soft Skills", quelle competenze affettivo-relazionali che segneranno la linea di confine nelle vite degli studenti. In una società caratterizzata dall´ipertecnologismo e dall´iperliquidità di informazioni e punti di riferimento, un mondo interiore valoriale solido e ben strutturato rappresenta, dunque, la chiave di volta per il successo professionale e personale dell´uomo del III millennio».
«Per dirla in altri termini – come scrive l´autore nella sua premessa – Septem traduce in latino il numero sette perché tali sono i vizi capitali declamati dalla teologia morale: superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia. Il vizioso fatica a fare il bene perché di esso conosce il significato come per sentito dire; esso non vive la virtù che si richiede nel fare il bene. Chi fa il bene esercita le virtù per se stesso e per gli altri».
Ed è sulla ricerca del bene che ruota la finalità principale del volume – inserito nella Collana di «Pedagogia e didattica» diretta da Filippo Nobile e Vincenzo Bussa - da poco arrivato in libreria. In una società distratta, il prof. Vincenzo Bussa apre la strada alla ricerca del bene inteso come nostro principale impegno. Il volume che sarà diventerà certamente un vademecum indispensabile per ogni docente attento, è diviso in due parti, la prima dedicata ai "Compiti di realtà", e il secondo alle "Massime per ogni tempo". In quest´ultima parte, assai piacevole a leggere, sin ha la possibilità di constatare che la disattenzione al fenomeno dei vizi è una manifestazione della società contemporanea troppo spesso impegnata in altro e troppo spesso sgradevolmente tesa a pensare in maniera individualista, personalistica, statalistica.
Congratulazione, dunque, la professore bussa per avere regalato ai lettori, ai docenti e ai tanti alunni che lo leggeranno, la possibilità di leggere il modo in maniera più critica e, principalmente, più vera.
Antonio Fundarò
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