Inserita in Politica il 14/09/2018
da Direttore
Interrogazione consigliere Gaspare Gianformaggio 13/08/2018
Interrogazione verbale che il consigliere Gaspare Gianformaggio ha presentato durante la seduta del Consiglio comunale di Trapani di giovedì 13 settembre.
INTERROGAZIONE 13 SETTEMBRE 2018
Illustrissimo presidente, signori della giunta, egregi colleghi.
Intendo qui esprimere il mio forte disappunto in merito all’iniziativa intrapresa dalle consigliere Trapani, Cavallino.
L’intenzione di subordinare la fruizione dei servizi pubblici da parte dei cittadini ad una esplicita manifestazione di ripudio di determinate convinzioni politiche e ideologiche, si pone infatti in chiaro e stridente contrasto proprio con quei valori costituzionali che le colleghe dichiarano di volere difendere a mezzo della mozione oggi in discussione.
La libertà di manifestazione del pensiero, com’è noto, è infatti una delle specificazioni di quella libertà personale che rappresenta uno dei valori su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale, e trova espresso riconoscimento e tutela all’articolo 21 della stessa.
Appare pertanto paradossale che si voglia difendere la Costituzione attraverso la violazione di uno dei suoi principi cardine, tanto più quando questa violazione, come nel caso che ci occupa, è finalizzata a contrastare ipotetiche recrudescenze di ideologie che hanno dato vita a regimi autoritari, innanzitutto mediante l’eliminazione proprio della libertà di espressione, che si declina inevitabilmente anche nella mancata costrizione ad esprimere specifiche opinioni.
Lungi da me prendere posizione a favore di ideologie totalitarie, di qualunque genere e specie, ma proprio per questo non posso che schierarmi con ferma decisione contro il tentativo di obbligare i cittadini ad una espressa abiura di certe convinzioni, quali che siano. Qualora una simile iniziativa fosse coronata dal successo saremmo di fronte, infatti, ad una odiosa violazione della libertà personale, degna dei regimi totalitari della peggiore specie.
Non pare inopportuno, inoltre, sottolineare come un provvedimento come quello la cui adozione è oggi in discussione presenti chiari profili di illegittimità, ponendosi, per quanto detto, in conflitto con l’ordinamento costituzionale, che invece si vuole mettere a base di questa improvvida iniziativa.
Mi sia consentito di aggiungere che non comprendo come questo Consiglio possa essere occupato da simili questioni quando la Città è assillata da numerose emergenze, emergenze che questa assemblea dovrebbe affrontare con maggiore sollecitudine, anziché occupare il proprio tempo a fare retorica contro i diritti fondamentali dell’individuo. Non è con la retorica, infatti, che possono essere risolti i problemi della nettezza urbana, per fare un esempio, né quelli dell’approvvigionamento idrico, né quelli del ridimensionamento dell’offerta sanitaria locale, e neppure quelli della disarmante riduzione delle presenze turistiche, registrata nella stagione che ormai volge al termine.
Posto tutto quanto premesso, il mio voto non potrà che essere decisamente contrario alla mozione oggi in discussione, proprio perché difendo la libertà dell’individuo intesa come assenza di costrizioni ideologiche e psicologiche da parte delle istituzioni nello svolgimento della sua personalità. Voi oggi proponete di obbligare il cittadino a dichiarare di essere antifascista, domani qualcuno potrebbe costringerlo a dichiararsi anticomunista, o antisemita, o chissà cos’altro...
Questa vostra iniziativa configura pericolosamente una voglia di Stato etico che schiacci lo Stato di diritto, cosi come accaduto nei momenti della storia che hanno preceduto l’esperienza di ogni forma di totalitarismo.
Desidero infine esprimere l’auspicio di potere, già nel prossimo futuro, discutere su temi che siano realmente attinenti a quelle che sono le numerose e gravi problematiche che affliggono la nostra città e i nostri concittadini, anziché perdere tempo in inutili dibattiti che non hanno nulla a che vedere con il bene comune.
Gaspare Gianformaggio
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