Inserita in Cultura il 18/08/2018
da Direttore
Domani all’Alba un minuto di silenzio per Genova – Ore 5 e 30 al Tempio di Hera
Inizia così il Festival della Luce – concerto all’Alba nel cuore del Parco Archeologico di Selinunte. Il passaggio dalla notte al giorno accompagnato dall’Orchestra di 19 musicisti, grandi artisti siciliani e campani e dal coro di 14 elementi. Il Festival della Luce al Parco Archeologico di Selinunte. Nel buio della notte la musica e la recitazione, al Tempio di Hera. Domani all’Alba, al sorgere del Sole, un minuto di silenzio. Si fermerà la musica, si fermerà la recitazione.
Caruso: “Il Concerto inizierà alle 5 e 30, quando è ancora buio. Al sorgere del Sole, la musica si fermerà, gli attori si fermeranno e tutti insieme osserveremo un minuto di silenzio per Genova nella speranza di passare dal buio del dolore alla luce della speranza”.
“Alle 5 e 30 inizierà il Festival della Luce. Prima nel buio la musica ed il teatro, poi al sorgere del sole teatro e musica si fermeranno per osservare con il pubblico un minuto di silenzio per le persone che hanno perso la vita a Genova e soprattutto per i loro familiari”. Lo ha annunciato ora, Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte. Lo scenario sarà emozionante con l’orchestra e coro posizionati dinanzi al Tempio Hera ed il Sole che piano, piano salirà illuminando uno dei paesaggi più belli d’Italia.
“Domani si dipanerà questa mistura tra musica e teatro con un inedito coro alla greca ma realizzato in siciliano e quando il Sole sarà sorto ci fermeremo per ricordare quanti hanno perso la vita a Genova. Al sorgere del Sole la musica si fermerà per un minuto. Passeremo dal buio stellato alla luce del Sole con “Napordu” - ha dichiarato Giacomo Bonagiuso, Direttore artistico del Festival della Luce - opera inedita scritta appositamente dal maestro Ezio Noto. Il Napordu è una pianta, una spina che resiste verde e rigoglioso quando tutto in Sicilia è arso, nero, giallo, secco ed ha un bellissimo fiore in testa.
Cresce in ambienti disturbati, negli incolti, sulle macerie, lungo le strade, presso le stalle, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco ´onos´ (asino) e ´pordè´ (peto) in riferimento ai presunti effetti che la pianta procurava agli asini; Periodo di fioritura: giugno-agosto. Per noi del Festival della Luce è la metafora perfetta di chi resiste a fare arte in questa terra arsa, per chi cerca la bellezza nell´arte. L’opera vedrà l’esibizione di un’orchestra di 19 musicisti, campani e siciliani, di un pittore, uno scultore, una danzatrice e ben 14 attori. Alle 5 e 30 l’inizio di un’esplosione di creatività, un vero “tappeto” sonoro che accoglierà tutti in una “fusione”, “contaminazione” di arti: musica, teatro, danza, pittura, scultura.
Tra le sculture che vedremo accompagnati dall’orchestra spiccherà “Il Pianto di Agamennone” opera lignea di Salvatore Rizzuti, autore dell’indimenticabile opera “I Vespri” esposta al museo di Caltabellotta. Il Pianto di Agamennone, evoca i “Kyroi” greci ed il pianto dell’eroe greco “re dei re”.
Il Festival della Luce con l’Alba, il Tramonto, la Sera. Il Tempio di Hera, il Santuario di Demetra, il Tempio di Dionisio.
“Siamo alla seconda edizione del Festival della Luce che intende valorizzare il Parco Archeologico di Selinunte. Che opportunità entrare nel Tempio della Civiltà Antica al buio e dal buio vedere arrivare ai nostri occhi il Tempio di Hera - ha continuato Giacomo Bonagiuso, Direttore Artistico del Festival della Luce – e sul Tempio di Hera le prime luci del nuovo giorno! Ora ci siamo. Domani alle 5 e 30 inizieremo con un’opera inedita: “Napordu” firmata da Ezio Noto. Il 26 ci sarà l’opera al Tramonto, con i Templi al Tramonto. Da più di un secolo e mezzo uno spettro si aggira nelle acque extraterritoriali della letteratura: "Moby Dick". Un testo che affonda la penna nel male profondo, nei mostri, nei fantasmi delle anime umane e disumane. Abbiamo riadattato l’opera in siciliano arcaico e la presenteremo il 26 Agosto, al tramonto. Lo scenario sarà quello del Santuario di Demetra. Si tratta del luogo più sacro di Selinunte ed il più adatto alla rappresentazione di un’opera che vedrà insieme più arti come musica e recitazione per raccontarci il tramonto della bellezza e della ragione. Il “Moby Dick" di Melville, una sorta di Iliade della letteratura americana, che nella riscrittura in siciliano arcaico diventa “Mobbidichhi”, invitandoci ad un viaggio attorno all’uomo. E proprio in questo luogo, il Santuario di Demetra a Malophoros, nel cuore del Parco Archeologico di Selinunte, il tramonto va ad immergersi nella Necropoli. Poi la “Mattanza” la terza opera che presenteremo al crepuscolo con la luce della sera sul Tempio di Dionisio. Il Festival sta facendo registrare un boom di biglietti con appassionati da tutta la Sicilia ma anche molti stranieri”.
ECCO IL CAST DI “NAPORDU” – ORE 5 E 30 – DOMANI AL TEMPIO DI HERA – SELINUNTE
Ezio Noto autore, voce e piccole percussioni; Lucia Alessi ha collaborato a “Napordu” nella stesura del testo teatrale, sensibile e brava attrice, nello spettacolo sarà un giullare/diavolo; Giuseppe Veneziano gradito ospite, da tanti anni Tenore della Scala di Milano; Valeria Cimò voce e tamburi a cornice, Autrice, compositrice, esperienza e collaborazioni importanti, lei è una delle voci più importanti di questa terra; Mauro Cottone violoncello, solidi studi classici e occhio aperto alla sperimentazione; Roberta Izzo delicata voce e piccole percussioni, da Napoli con dolcezza, tradizione e innovazione; Marco Milone voce, chitarra e anima, da Napoli fondatore dei Cattivo Costume, potenti come il Vesuvio in eruzione, dolci come un Babà; Libero Reina chitarra, ukulele, mandolino, didgeridoo. Giovane cantautore che già ha fatto parecchia strada, polistrumentista, figlio di Andromeda. Vincenzo Scaturro chitarra, Giovanissimo e promettente musicista. Totò Randazzo basso, storico collaboratore dal 1989, ha fatto parte di tutti i progetti sonori di Ezio Noto. Pasquale Augello tamburi a cornice percussioni, Maestro, la storia delle percussioni in Sicilia, suona rigorosamente con i suoi strumenti autocostruiti. Marco Caterina sax soprano e fiati, ormai una realtà sonora che ha solo bisogno di maggiore visibilità; Pino Tortorici fisarmonica, musicista sopraffino con una grande versatilità, allievo del maestro Ruggiero Mascellino. Gregorio Caimi bouzouki, storico musicista di Marsala, fondatore dei Musicanti; Nanni Cicatello batteria e suoni dal mondo, la potenza, il ritmo nel sangue, pasionale e sanguigno, dalla terra di Rosa Balistreri; Coro Teatrale TAM Teatro Abusivo Marsala – Collettivo Urbano D´Arte Castelvetrano diretto da Massimo Pastore Francesco Barbata (computer) lavoro prezioso, Disco33, collabora da anni con i progetti di Ezio Noto; Giovanni Proietto pittore, dipingerà in estemporanea durante lo spettacolo, autore delle opere in copertina dei lavori di Ezio Noto “Mio Padre non conosce la mia musica” e “Tintinnabula”; Salvatore Alessandro Turturici scenografo Architetto, occhio, gusto, fantasia e competenza; Salvatore Rizzuti con noi uno dei più importanti scultori italiani “Il Pianto di Agamennone” la sua magnifica opera, presente sulla scena di Napordu.
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