Inserita in Cultura il 23/07/2018
da Direttore
Il 25 luglio alle Orestiadi di Gibellina tre appuntamenti
Alle 18:00 presentazione ‘QUI SONO I MIEI SOGNI’ documentario che racconta il terremoto del Belice. Progetto di Chiara Bazzoli, scritto con Chiara Cremaschi.
Ore 19.30: ‘TRA CLASSICO E CONTEMPORANEO: IL TEATRO, UN LINGUAGGIO UNIVERSALE’: incontro organizzato in collaborazione con Festival Miti Contemporanei e INDA, Istituto Nazionale del Dramma antico con la partecipazione di Umberto Cantone, Vincenzo Pirrotta, Alfio Scuderi, Teresa Timpano, Matteo Tarasco.
ore 21,15: ‘EDIPO RE’ – lettura scenica di Vincenzo Pirrotta
Baglio Di Stefano – Gibellina
Quando il classico diviene contemporaneo: mercoledì 25 luglio entriamo nel vivo di una delle sezioni portanti delle Orestiadi 2018, ovvero il rapporto tra il teatro classico e la contemporaneità scenica. Riscritture, adattamenti originali, regie, temi, traduzioni, i miti classici in teatro oggi, di questo e di altro vogliamo parlare a Gibellina nell’incontro organizzato in collaborazione con il Festival Miti Contemporanei e l’Inda, Istituto del Dramma Antico di Siracusa.
Ne discutono alle ore 19,30 (Baglio di Stefano di GIibellina– Terrazza – ingresso gratuito) per le Orestiadi 2018 il regista Umberto Cantone, il regista Matteo Tarasco, l’attrice, direttrice artistica del Festival Miti contemporanei Teresa Timpano, il regista, attore, drammaturgo Vincenzo Pirrotta, con il direttore artistico delle Orestiadi Alfio Scuderi. Al termine dell’incontro, alle ore 21,15 (biglietto posto unico 8,00 euro), Vincenzo Pirrotta leggerà l’Edipo Re di Sofocle.
Il Festival teatrale itinerante “Miti Contemporanei”, ideato, gestito e realizzato dalla compagnia Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano, giunto alla sua sesta edizione, si è sviluppato nel territorio della provincia di Reggio Calabria, in diversi siti archeologici e borghi suggestivi che testimoniano la grande storia di una terra dalla millenaria civiltà.
«Lavorare sui Miti, scovare segreti e giocare con i labirinti delle sue storie è un eccitante punto di partenza per studiare la società di oggi. Centinaia di esempi antichi si presentano ai nostri occhi e ci donano la possibilità di accostare loro le vite degli uomini contemporanei, i loro affanni, le loro perversioni, le gioie, le incertezze, i vizi e le virtù e coglierne anche l’aspetto grottesco. Il viaggio risulta sempre affascinante e scatena emozioni contrastanti». Teresa Timpano
Ad aprire, alle 18:00 (ingresso gratuito), si terrà la presentazione del documentario “Qui sono i miei sogni”, progetto a cura di Chiara Bazzoli, scritto con Chiara Cremaschi. Durante l’incontro Chiara Bazzoli, Chiara Cremaschi e Alessandro La Grassa (Presidente Cresm, Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione che ha aderito al progetto) e Andrea Marchese converseranno con il giornalista Vincenzo di Stefano.
Il documentario (con la collaborazione di Andrea Marchese che ha curato le riprese e al montaggio del teasere del videomaker Antonio Macaluso), di cui verrà proiettato un estratto, non sarà sul “passato”, ma vuole raccontare una comunità, quella del paese di Santa Ninfa, attraverso i suoi sogni rispetto al futuro. Parte dalla consapevolezza che gli abitanti di Santa Ninfa, una volta, un sogno importante l’hanno fatto e l’hanno realizzato, ottenendo un grande risultato, quando nel 1975, a 7 sette anni dal terremoto che distrusse i paesi della Valle del Belice, 700 bambini del paese di Santa Ninfa, scrissero delle lettere per ogni Deputato e Senatore della Repubblica Italiana nelle quali raccontavano le loro condizioni di vita e chiedevano aiuto, una casa. L’idea di far scrivere le letterine fu del Parroco di Santa Ninfa, Don Antonio Riboldi, La sua proposta venne sostenuta in primis dallo storico Sindaco Vito Bellafiore e quindi da tutta la comunità, le lettere scritte e spedite. Grazie a questo, nel gennaio del 1976 una delegazione di 50 bambini viaggiò in treno fino a Roma e fu ricevuta dalle massime autorità (Sandro Pertini, Aldo Moro, Giovanni Leone, Papa Paolo VI). L’iniziativa divenne un caso mediatico e ottenne un grandissimo risultato: il 29 aprile 1976, infatti, venne emanata la nuova legge n. 178, che accoglieva buona parte delle loro richieste, e venne stanziato un finanziamento grazie al quale il Belice venne ricostruito.
“Il 2018 è l’anniversario del terremoto, avvenuto 50 anni fa. Ci siamo chieste – racconta Chiara Bazzoli - che cosa è successo, ma soprattutto se esiste ancora una comunità che potrebbe lottare per un sogno comune come accadde nel 1975. Dove sono oggi i bambini che scrissero quelle lettere? Cosa ne è stato di loro? Se dovessero scrivere una nuova lettera, cosa chiederebbero? “Verrà chiesto loro di scrivere una nuova lettera – prosegue l’ideatrice del progetto -: se il loro sogno allora era una casa, oggi qual è? Le lettere, come fu nel ’75, saranno spedite ai deputati e senatori della Repubblica Italiana.
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