Domenico Lanciano, 68enne emerito giornalista calabrese, fin da bambino è tenacemente innamorato proprio della vasta Area dello Stretto calabro-siculo o di Messina che reputa una delle zone in assoluto più belle del mondo e che fin dall’estate 1999 ama chiamare “CAPO SUD EUROPA 3” per il prezioso fatto che Melito Porto Salvo risulta essere geograficamente il terzo punto continentale più meridionale d’Europa dopo “Capo Sud Europa 1” (Punta Tarifa in Spagna) e “Capo Sud Europa 2” (Capo Matapan in Grecia), il cosiddetto “Tridente Mediterraneo” che probabilmente ha ispirato l’antica e mitica iconografia del tridente in mano a Nettuno dio del mare e forse anche i “Giganti” declinati nei modi e nei tempi che sappiamo.
Da quasi 20 anni, il dottore Lanciano cerca di valorizzare al massimo possibile questa Area (sorvegliata da Scilla e Cariddi) che può competere strategicamente, per bellezza e ricchezza di siti importanti, con il magnifico Golfo di Napoli, con lo Stretto del Bosforo (dove è incastonata la perla di Istanbul, antica Costantinopoli) e con lo Stretto di Gibilterra (le Colonne d’Ercole), sicuro che in quanto a miti e suggestioni, storia e arte, ambiente e fenomeni naturali, prodotti e potenzialità può essere seconda solo a se stessa!
Ogni zona che si rispetti ha un panorama, un monumento o un simbolo che la rende immediatamente riconoscibile e che la rappresenti agli occhi e alla considerazione di tutto il mondo. Parigi ha la Torre Eiffel, Roma il Colosseo o il Vaticano, Istanbul la Moschea Blu o Santa Sofia, così via. E l’Area dello Stretto?... Non c’è ancora un convincente simbolo che la individui e contraddistingua nel migliore dei modi. Per il momento ci dobbiamo accontentare dei due giganteschi piloni già utilizzati per il trasporto dell’energia elettrica dalla Calabria alla Sicilia (adesso servizio reso da cavi sottomarini) e dismessi nel febbraio 1992.
Benché dismessi, questi due tralicci (alti complessivamente 233 metri sul livello del mare quello siciliano e 394 quello calabrese) hanno avuto riconosciuto lo “status” di monumenti storici tutelati e però vivacchiano (affidati alle rispettive Amministrazioni provinciali che poco o niente se ne curano) guadagnandosi da vivere fungendo da stazioni meteorologiche, da antenne di telecomunicazioni e qualcosa d’altro, ma senza assurgere al ruolo che compete a due giganti-gemelli definiti anche “I guardiani dello Stretto” posti tra Scilla e Cariddi, due luoghi e due categorie mitiche quanto ancestrali, simboliche quanto “riciclabili” al meglio.
Per tali motivi, Domenico Lanciano propone di considerare ufficialmente questi due imponenti piloni calabro-siculi come due delle tre “Torri di Capo Sud Europa 3” assieme alla monumentale ciminiera della ex Liquichimica di Saline J. che misura 174 metri ed è ben visibile in tutta l’Area dello Stretto. Ecco, quindi, le tre “Torri di Capo Sud Europa 3” che, adeguatamente adattate al nuovo ruolo, possono ben rappresentare il “Tridente Meditarraneo” almeno fino a quando la fantasia e la buona volontà delle autorità territoriali e degli abitanti di questa meraviglia divina non decidano per un simbolo unitario che stupisca davvero e definitivamente il mondo, tenendo presente che tutta l’Area dello Stretto calabro-siculo è una “gallina dalle uova d’oro” fin dall’antichità più remota perché ha attratto tanti popoli come mosche al miele e che adesso come adesso stenta a capacitarsi delle infinite e concrete potenzialità. Forse un deciso “colpo di vita” e un “sussulto di sano orgoglio” potrebbero esaltare la commovente e “struggente bellezza” dello Stretto. – Stop