Inserita in Salute il 20/06/2018
da Direttore
USTICA, L’AMMIRAGLIO ANDREA MUCEDOLA: “Il MEDITERRANEO NON STA BENE PERCHE’, DA RECENTI STUDI, PRESENTA UNA MEDIA DI 1,25 MILIONI DI FRAMMENTI DI PLASTICA A CHILOMETRO QUADRATO CONTRO I 335 MILA DEL PACIFICO”
Ustica – “Il Mediterraneo non sta bene perché ha una media di 1,25 milioni di frammenti di plastica a chilometro quadrato, contro i 335 mila del Pacifico”. Lo ha detto l’ammiraglio Andrea Mucedola nel corso di un incontro, nell’ambito della 59^ Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee, con alcuni studenti e operatori del settore. “La distribuzione delle microplastiche – ha aggiunto – non è omogenea. Il punto peggiore, secondo uno studio dell’ISMAR che ha raccolto dati negli ultimi tre anni, è nel tratto compreso tra la Corsica e la Toscana (10 chili di microplastiche per ogni chilometro quadrato). In acqua sono stati “pescati” inquinanti di tutti i tipi: polipropilene, poliammidi, vernici. E anche biopolimeri, teoricamente biodegradabili. A peggiorare la situazione – ha concluso Mucedola – c’è il fatto che il Mediterraneo è un mare chiuso: una particella potrebbe avere un tempo di permanenza pari a mille anni, avendo così tutto il tempo di incrementare la sua carica tossica ed essere ingerita dagli animali, entrando poi nel nostro ciclo alimentare”.
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