Inserita in Cultura il 03/05/2018
da Direttore
Alla riscoperta del valore della ruralità con il corso di intreccio di materiale vegetale organizzato dall´A.N.A.S.
La riscoperta del valore della ruralità sostenuta dalle politiche di sviluppo hanno accelerato in questi ultimi anni la riscoperta dell’attività sociale in agricoltura, promuovendo servizi alla persona, riscoperta di antichi mestieri, interazioni con piante ed animali, contatti con spazi e ritmi diversi da quelli ordinari, tutto ciò ha favorito la nascita di nuovi segmenti occupazionali.
Iniziative estrinsecate in maniera dinamica e moderna, attraverso l’offerta di alcuni servizi: assistenziali, formativi, educativi, d’inserimento lavorativo e sociosanitari.
Un ruolo che il mondo agricolo ha sempre svolto in maniera naturale con una scarsa propensione alla monetizzazione. E proprio in questa ottica l’A.N.A.S. Provinciale di Palermo, sempre vicino al settore dell’arte e dei mestieri, con il suo vulcanico presidente Antonino Vara, ha realizzato un interessantissimo corso d’intreccio di piante vegetali della durata di due giorni.
Un corso che ha evidenziato, così com’era nell’idea del suo organizzatore, diversi aspetti: Sociale, Culturale ed anche Occupazionale; hanno partecipato quindici iscritti, così come era stato previsto dal bando.
L’iniziativa si è svolta a Campofelice di Roccella presso la sala convegni del ristorante “Il Ghiottone”; i docenti sono stati il noto otorinolaringoiatra palermitano Dr. Francesco Caruso, appassionato cultore dell’arte dell’intreccio di piante vegetali e il giornalista e scrittore Mario Liberto.
Il corso è stata un’occasione d’incontro, un luogo dove apprendere un’arte, una competenza e sviluppare una passione. Per il presidente provinciale di Palermo Antonino Vara “Il corso proposto ha rappresentato una vera sfida scaturita dalla convinzione che ogni essere umano ha, insito nel proprio essere, delle competenze e delle potenzialità che se valorizzate possono essere di grande contributo alla realizzazione personale e alla crescita umana e sociale della persona. Questo corso ha permesso ai partecipanti di imparare non solo l’arte dell’intreccio ma anche di incontrarsi in uno stesso luogo, ridisegnando nuovi spazi e una nuova trama, creando nodi, incontri per progettare un futuro”.
L’Unione Europea, riconoscendo questo ruolo di primaria importanza, ha canalizzato al mondo rurale alcune iniziative politico-finanziarie per favorire la rinascita di queste attività; un mix d’idee costituite da pratiche agricole a basso impatto ambientale e con metodo biologico o integrato, attività sociali e sociosanitarie, percorsi terapeutici, riabilitativi, di cura, d’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione; insomma, un più ampio bisogno di politiche di welfare su cui l’Unione Europea insiste per una rivalutazione del settore primario.
Rami annodati, incrociati, intrecciati: ecco come la creatività può trasformare una semplice attività creativa in un vero e proprio lavoro indipendente. Nodi e intrecci sono disegni carichi di simbologia in ogni cultura. Poca importa le strutture intrecciate o il materiale usato come il vimini (salice) e di altri arbusti flessibili sono state usate in orti e aiuole come elementi di utilità e decorazione. Oggi in tutta Europa è rinato l´interesse per l´intreccio vegetale, celebrato dalle creazioni dei più famosi garden designeralle mostre mercato più chic in Francia e in Inghilterra. E c´è anche chi ha ricominciato a coltivare le diverse varietà di castagno e di salice da intreccio.
Un tempo questi tipi di piante venivano coltivate appositamente per produrre ramature adatte alla costruzione di recinti, grigliati, canestri e quant´altro poteva servire in campagna, ma l´avvento della plastica ha fatto scomparire gli artigiani capaci di mettere a frutto l´antico sapere dell´intreccio manuale. E all’intreccio eseguito con i più diversi materiali viene riconosciuta la capacità di potere realizzare elementi dalle dimensioni illimitate formate da componenti dalle dimensioni illimitate; soprattutto quando queste erano eseguite a mano, cioè quando non erano condizionate da macchine seppure rudimentali, le dimensioni del prodotto finito potevano estendersi di volta in volta tenendo in considerazione solo l’utilizzo finale.
Di questa riscoperta ne sono protagonisti gli stilisti Dolce&Gabbana che hanno riproposto, in salsa tutta siciliana, le antiche coffe realizzate con le foglie della palma nana adornata con giummi colorati e rappresentazioni dei nostri pupi a prezzi sbalorditivi. Insomma, l’arte dell’intreccio non è assolutamente morta ma può essere una scommessa per tante persone di trovare una occupazione stabile e duratura.
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