Inserita in Un caffè con... il 11/04/2018
da Direttore
Il sud non è più disponibile ad essere presi in giro, di A. Gialude
Il sud non è più disposto a sopportare l´ipocrisia da parte di una politica totalmente assente agli interessi della collettività e soprattutto attenta agli interessi individuali e familiari. Quello che si assiste in questi giorni è uno sterile dibattito in assenza totale di progetti su un ipotetico programma che dovrebbe essere condiviso dai partiti che hanno ottenuto il maggior risultato elettorale. Al di là del fatto che non si conosce quale dovrebbero essere i punti di questo programma, il sud non è più disposto a tollerare una politica assente e che non crea le condizioni di sviluppo. Infatti, alcuni cittadini passeggiando in occasione delle passate feste Pasquali sulle coste della Calabria fino ad arrivare a Roma, si sono accorti che esistono soltanto 4 aeroporti che distano l´uno dall´altro circa 200 km ma non 200 km di strada normale, 200 km di strade costruite da Benito Mussolini, il ché significa che in relazione alla posizione geografica dove ognuno si trova, per poter raggiungere l´aeroporto necessitano anche 2 ore e mezza e non è tollerabile. Le strade sono completamente abbandonate ma riempite di autovelox. Come si legge nella cronaca recente delle indagini avviate dalla Procura di Castrovillari, la classe politica che tutela e garantisce gli interessi di quel territorio non è un problema di destra o sinistra o di grillini, bensì è un problema di dignità! Si dovrebbe vergognare la classe politica che ha governato e che sta governando l´Italia ,che parla solo esclusivamente di poltrone, di incarichi e non parla di sviluppo del territorio del Sud. Per tanto si espone la necessità di costruire infrastrutture, aeroporti e strade che abbiano la dignità di essere definiti tali ,e che non si crei più complicazione nel raggiungere un aeroporto che dista 200 km di Statale 106, per giunta costruita ancora in buona parte da Benito Mussolini. Ecco perché oggi il popolo vota solo per protesta perché stanco di essere preso in giro.
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