Inserita in Economia il 03/03/2018
da Direttore
Un viaggio quindi alla scoperta dei bui anfratti marini attraverso la scienza, la curiosità, le leggende finalizzati ad una presa di coscienza fra due mondi diversi
Una presentazione divulgativa come quella realizzata da Luigi Bruno studioso, amante delle conchiglie ed ex curatore del Museo delle conchiglie realizzato ad Erice, chiuso per mancanza di locali idonei ed il dott. Paolo Balistreri (Biologo e ecologo marino) l’1 marzo alla Winehouse di Trapani per realizzare un favoloso viaggio dentro il mare e per analizzare i diversi aspetti del mondo sottomarino. Un viaggio quindi alla scoperta dei bui anfratti marini attraverso la scienza, la curiosità, le leggende finalizzati ad una presa di coscienza fra due mondi diversi in cui il rapporto tra l’uomo ed il mare è fondamentale. Una iniziativa per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio naturale per spiegare non solo fattori naturalistici ma anche sociali e comportamentali aprendo un orizzonte naturale in cui è possibile recuperare dagli archivi della memoria intere pagine di storia naturale. Un compito certamente arduo. Ma il biologo marino, Paolo Balistreri, ha saputo raccontare una parte di tale storia facendone rilevare l’importanza attraverso una dimostrazione visiva della bellezza di esemplari di conchiglie marine e parte della loro storia naturale. Una lunga storia della vita sottomarina per capire in che misura le conchiglie marine ed i rispettivi animali hanno contribuito alla evoluzione di un certo modo di vivere dell’uomo. Luigi Bruno ha fatto rilevare inoltre che il Mediterraneo è ricco di esemplari di molluschi conchigliati e nelle cale di Trapani si trovano spiaggiati esemplari di elevata bellezza ed interesse scientifico. Bruno inoltre si è soffermato, poi, sulla vicenda del Museo malacologico che per quasi 20 anni è stato tenuto aperto ad Erice e i cui reperti che erano conservati ed in mostra in circa 87 vetrine. Oggi questo materiale si trova purtroppo abbandonato e impacchettato in magazzini con la speranza che si possa realizzare un giorno a Trapani un Museo malacologico, come quello realizzato anni addietro ad Erice che è stato un punto saldo della comunità scientifica, ambientalista, naturalista e sociale. Luigi Bruno, quindi ha conservato ad oggi nei suoi locali un immenso tesoro che fa parte della cultura trapanese e che non vede l’ora di ritornare a rivedere la luce, non essendo soltanto un bene di pochi ma della collettività. La serata è stata animata e partecipata da tutti i presenti incuriositi dall’argomento.
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