Inserita in Un caffè con... il 28/02/2018
da Direttore
La riforma della magistratura onoraria pregiudica l´esercizio della giurisdizione
Prendiamo atto della importante posizione di apertura al dialogo espressa dalla della GEC della ANM con comunicato del 27.02.2018, avendo da tempo manifestato la cogente necessità di un confronto costruttivo sulla c.d. riforma Orlando, con richiesta di costituire “commissioni miste”.
Condividiamo la necessità di apportare alla pessima riforma le modifiche necessarie a riconoscere dignità ad una categoria che per decenni ha lavorato a fianco della magistratura professionale, e che, per ignote ragioni politiche, appare ripagata con risposte punitive, consci che saranno proprio queste a ripercuotersi negativamente sulle istanze di giustizia dei cittadini e non certo gli scioperi della magistratura onoraria.
Ribadiamo la necessità, rilanciando la proposta della ANM, di una rivisitazione della riforma, che preveda un chiaro “doppio binario”, al fine di garantire non solo il proficuo e più ampio apporto della magistratura onoraria alla amministrazione della giustizia, ma soprattutto che ne garantisca il rispetto della “dignità”, sia dal punto di vista economico, previdenziale che funzionale, anche, contingentando i nuovi ingressi.
Resta ferma la nostra preferenza per la linea “stretta” offerta dal Consiglio di Stato su nostra sollecitazione, che richiami, senza estenuanti ed inutili e dannose costruzioni organizzative, la nota legge 217/1974, quanto ad effetti e moduli organizzativi (permanenza di funzioni onorarie e retribuzione dignitosa).
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