Inserita in Salute il 27/02/2018
da Direttore
BAVETTA: “IL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI MAZARA E’ UN MODELLO ORGANIZZATIVO”
“Il Pronto soccorso dell’ospedale di Mazara del Vallo, mi risulta, da quando è stato riaperto nella nuova struttura, dopo alcuni anni precariamente allocato nell’Area di emergenza urgenza per i lavori di ammodernamento e ampliamento dell’Abele Ajello, sia un modello organizzativo ottimale. Mi stranizza quindi quanto segnalato in una, a dir poco inconsueta, lettera-petizione sottoscritta da diversi firmatari, nella quale in maniera generica si lanciano accuse di ‘arroganza, superficialità e incompetenza’, e si mescolano insieme disagi organizzativi e malumori ‘per familiari lasciati fuori ad aspettare anche per ore senza nessuna risposta per l’esito dell’intervento’, insieme al ‘decesso di alcune persone per interventi non certamente impossibili nelle giornate del 27 e 28 gennaio’ scorso. Ho chiesto quindi al primario del pronto soccorso Giuseppe Parrino notizie su questi decessi, così come a quello di Cardiologia Michele Gabriele, chiamato in causa ‘per uno dei tragici casi’, dei chiarimenti”.
Lo ha dichiarato il commissario dell’ASP Giovanni Bavetta che ha chiesto, in ogni caso, ai direttori delle due unità operative una relazione interna su cosa accaduto in quelle due giornate, visto che nella lettera non si evince in alcun modo.
“Abbiamo avuto tre decessi in quel periodo – spiega Parrino – uno giunto già deceduto con il 118, un paziente che abbiamo trattato insieme ai colleghi della cardiologia, e un paziente 93enne che è deceduto improvvisamente. Ecco, in questo caso purtroppo, per un increscioso equivoco, abbiamo ritardato di un’ora la comunicazione del decesso ai familiari, e di questo mi scuso, ma in nulla è mancata l’assistenza medica”.
Molto duro Michele Gabriele: “siamo stati chiamati per un’emergenza terrificante per un paziente in condizioni drammatiche che ha avuto ripetuti arresti cardiaci, emergenza che abbiamo affrontato con professionalità, sfiorando quasi l’accanimento terapeutico, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Constato però che ancora una volta la nostra città viene martoriata, mortificata, denigrata dagli stessi cittadini e se non bastasse diffamando tutti e tutto. Chiedo al Commissario di intervenire con fermezza a salvaguardia dell’immagine dell’unità operativa che dirigo e di tutta l’azienda, anche querelando tutti quelli che hanno sottoscritto il documento. Se poi , in sedi opportune, quando il ‘tragico caso’ sarà arricchito da elementi più specifici, sarà mia cura fare una relazione dettagliata attraverso una scrupolosa indagine interna. Non ho parole – conclude Gabriele - ma continueremo a lavorare con passione e professionalità”.
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