Inserita in Un caffè con... il 18/02/2018
da Direttore
Antifascisti ed anticomunisti, comunisti e fascisti ma siamo certi che parliamo di idee e non vomitiamo volgarità? di A. Gialude
Comunisti, fascisti: in questi ultimi giorni sui vari Social centinaio di commenti e di posizione antifasciste e molte critiche agli anticomunisti da parte di tantissimi personaggi (in cerca d´autore) inclusi, purtroppo, rappresentanti delle istituzioni. Tralasciamo il linguaggio molto volgare e rozzo che non intendiamo minimamente commentare perché non è di una società normale, matura e colta con valori morali ed etici, ma ci soffermiamo sulla questione ideologica: "comunista e fascista", antifascista e anticomunista. Non viene trattata la questione di coloro sono convinti che possa risorgere Benito Mussolini, ci impegneremo a scrivere un articolo sui effetti devianti di alcune sostanze quanto prima. Saremmo veramente curiosi di sapere se chi pronuncia e si dichiara dell´una o dell´altra fazione, i quali continuano a riempirsi la bocca di anticomunismo e di antifascismo, se abbiano veramente idea di che cosa sia il comunismo ed il fascismo, almeno sotto l´aspetto culturale. Se conoscessero veramente l´idea strutturale e la visione dello Stato sotto l´aspetto ideologico e quindi politico sia del Comunismo che del Fascismo siamo convinti che non si scenderebbe ad un linguaggio mortificante per la società italiana. Come può essere facilmente intuibile, se avessero un idea di che cosa significa Comunismo e Fascismo sicuramente anziché utilizzare un linguaggio puerile, volgare, rozzo ecc. che denota la totale ignoranza di chi lo pronuncia, il dibattito sarebbe sul modello ideologico sulle ragioni dell´uno e dall´altro modello politico attraverso il confronto fra i due modelli e le ragioni per cui il popolo dovrebbe aderire all´una o all´altro. Illustrare le ragioni per cui sia il comunismo che il fascismo hanno fallito nella storia significherebbe avviare un processo di crescita morale e culturale, avere una visione chiara dello STATO , e denoterebbe una società matura e, non una società mediocre, puerile, volgare che, di converso, denota nei soggetti che utilizzano quel linguaggio una povertà sotto tutti i profili partendo dal quello etico e morale.
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