Inserita in Cultura il 06/02/2018
da Direttore
Sicilia, la Dea di Morgantina. Sgarbi replica a Jacopo Fo: «Ridicola ribellione di chi ama solo la retorica»
E sul suo trasferimento: «Non ho alcun interesse. Ho formulato una idea per aumentare l´attenzione sopra quest´opera trafugata, esaltando valori di legalità e conoscenza»
Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali, replica a Jacopo Fo che stamane, sul suo profilo facebook, con una foto in cui tiene in mano un cartello con sopra scritto «Sgarbi non ci provà", contesta l´ipotesi di trasferimento a Palermo e Roma della Dea di Morgantina.
«In tutto il mondo - osserva Sgarbi - si fanno mostre e si muovono le opere d´arte. E in tutto il mondo si mettono in buona evidenza sopratutto quando, trafugate, sono poi chiamate a rappresentare l´orgoglio di una nazione che ha ottenuto giustizia.
Ma è anche vero - annota l´assessore - che non si prende un´opera dal Museo Getty, dove la vedevano un milione e mezzo di visitatori all´anno, e per ragioni demagogiche e ricatti di campanile la s´invia nel paese di Aidone dove la vedono solamente qualche migliaio di visitatori che, tra ottobre e febbraio, si riducono a poco meno di 20 al giorno! E´ una inutile mortificazione.
Io ho semplicemente indicato - precisa Sgarbi - la necessità di riparare a un errore della precedente amministrazione regionale che ha evitato l´esposizione della Dea di Morgantina al Quirinale (dove andarono i bronzi di Riace, che diventarono tali) e al Museo Salinas, recentemente riaperto e che attende di aprire nuovi spazi in occasione di "Palermo Capitale italiana della cultura"
Le opere - spiega Sgarbi - si posso temporaneamente muovere, senza ridicole ribellioni da parte di chi ama la retorica. Tre cose devono essere garantite: la conoscenza, la valorizzazione (per questo esistono le mostre) e la loro conservazione. E per questo, non sentendomi schiavo degli americani e delle loro imposizioni, ho subordinato il prestito nelle due sedi di Palermo e Roma, tra ottobre 2018 e febbraio 2019, a una verifica severa delle condizioni di trasportabilità della Dea a un esperto riconosciuto come Roberto Ciabattoni. Soltanto avute queste garanzie l´opera, con evidente ritorno anche per il museo di Aidone, potrà essere esposta.
In ogni caso - aggiunge Sgarbi - si rassegni Jacopo Fo, perché il mio interesse per il trasferimento a Palermo e a Roma è nullo. Ho formulato una idea per aumentare l´attenzione sopra quest´opera trafugata, esaltando valori di legalità e conoscenza.
Se lui e i cittadini di Aidone preferiscono tenerne nascosta la storia per compiacersi di averla vicina, li lascerò tranquilli nella loro solipsistica contemplazione, abbandonando la Dea ai loro desideri. E combatterò altre battaglie di legalità, come la difesa del Paesaggio siciliano dall´impresa mafiosa delle pale eoliche, che non hanno mai turbato i sogni tranquilli di Jacopo Fo, ma che sono uno sfregio vigliacco e umiliante per la Sicilia, ben più che l´esaltazione della Sicilia attraverso la Dea di Morgantina al Quirinale»
Conclude Sgarbi: «Comunicherò pertanto al Presidente della Repubblica Mattarella di rassegnarsi»
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