Inserita in Economia il 05/02/2018
da Direttore
WWF Contro l´illegalità della pesca del novellame, per un futuro di pratica, commercio e consumo consapevoli
Si è tenuto a Menfi (AG) l´incontro dal titolo "Perché rossetto e cicirello si confondono con il novellame e possono diventare un pretesto" che ha fatto emergere le problematiche vissute quotidianamente da un settore fondamentale per l´economia italiana.
In particolare è emerso che verrebbe praticata con disinvoltura la pesca del novellame da parte di alcuni pescatori che chiusi nel loro microcosmo pensano di risolvere i propri problemi economici agendo illegalmente.
La pesca del novellame, sempre e comunque, è vietata ed illegale. La sua pratica comporta sanzioni che possono arrivare a 75 mila Euro.
La questa pratica non può essere vinta con la sola repressione, ma attraverso un´azione educativa e culturale che attraversi tutti soggetti coinvolti, dai pescatori ai consumatori ed alla filiera della ristorazione e commercio.
È chiaro a tutti che togliere al mare pesci neonati lo impoverirà della materia prima necessaria al futuro per avere pesci di taglia superiore.
Certo, il problema è complesso e non può prescindere dalle esigenze che gli operatori della pesca espongono. E nel corso dell´incontro, questi hanno dato la colpa principale dell´impoverimento del mare Mediterraneo allo sviluppo della tecnologia e all´azione di marinerie straniere non soggette alle restrizioni vigenti in Europa.
Questioni complesse che coinvolgono i livelli più alti del potere e del governo delle problematiche mediterranee, che appaiono come affrontate blandamente dai soggetti interessati.
Un grazie infinito è stato rivolto al Comandante della Guardia Costiera di Sciacca, Ten. di Vasc. Sebastiano Sgroi, e al 1° Maresciallo Andrea Trazetta, che ha saputo sviluppare al meglio gli scottanti argomenti emersi durante il dibattito rispondendo in modo puntuale sulla centralità del rispetto della legge.
Il Dr. Domenico Macaluso, Medico e Responsabile scientifico, Settore Mare, del WWF Sicilia Area Mediterranea, ha sviluppato il suo intervento sulle patologie nascoste dietro pratiche di consumo errato dei prodotti ittici e sulla presenza sempre più diffusa di pericolose specie esotiche nel mare Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici.
Cambiamenti climatici che sono stati richiamati dal Delegato del WWF Italia, Prof. Franco Andaloro, come causa dello spostamento di correnti che si portano dietro sconvolgimento di sistemi ecologici consolidati.
Da tutti è venuto l´appello al dialogo e alla determinante importanza di incontri come quello di Menfi che, se annunciati dai più, vengono poi elusi per paura di scontri diretti con operatori esasperati e praticanti l´illegalità nella quotidianità.
In apertura, hanno salutato i lavori Vincenzo Lotà, Sindaco del Comune di Menfi, Rosa Letizia Maria Sanzone, Assessore all´Ambiente Comune di Menfi, e Dylan Pelletti, Responsabile WWF YOUng Sicilia.
Giuseppe Mazzotta, Presidente WWF Sicilia Area Mediterranea, che ha coordinato i lavori, ha dichiarato che "un plauso va ai volontari di Menfi che, senza tema di ritorsioni, hanno voluto che si organizzasse questo incontro. La pesca del novellame è illegale ed è criminale praticarla e consumarne i frutti, che tanto piacere danno nell´immediatezza, ma che è come praticare cannibalismo, per l´impoverimento delle risorse ittiche lasciate in eredità alle future generazioni."
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