Inserita in Politica il 03/02/2018
da Direttore
Giustizia, Maestri (LeU): Riforma Orlando ha disarmato i magistrati onorari rendendoli precari
“Esprimo la mia solidarietà alla magistratura onoraria. Giudici di Pace, GOT e VPO nel nostro Paese reggono sulle loro spalle almeno la metà del contenzioso giudiziario, ma la riforma Orlando ne fa dei lavoratori a tempo parziale, precari, a cottimo e sottopagati. La riforma Orlando è da cestinare e da riscrivere. Tra le altre cose introduce il controllo, attraverso lo strumento delle direttive, dei magistrati togati sugli onorari e mina così l’autonomia e l’indipendenza di questi magistrati,
eliminando di fatto un grado di giudizio perché sarà inutile per cittadini e imprese appellare una sentenza di primo grado, emessa dal Giudice di Pace, allineata alla giurisprudenza del giudice dell’impugnazione (giudice togato del Tribunale) che con le sue direttive ha già determinato il contenuto sostanziale della sentenza di primo grado e non potrà che confermarla in Appello. Un pasticcio cui cercheremo con tutte le nostre energie di rimediare”. Lo dichiara il deputato di Possibile, Andrea Maestri, membro della Commissione Giustizia della Camera e candidato in Umbria come capolista al Senato di Liberi e Uguali, a margine del convegno La magistratura laica ed onoraria in Italia ed in Europa, organizzato da ENALJ (European Network of Associations of Lay Judges) a Roma presso lo Spazio Europa.
“Quella della riforma organica della magistratura onoraria - aggiunge Maestri - doveva essere una grande occasione per aggiustare le storture e le discriminazioni di un sistema che priva giudici e vice procuratori onorari delle tutele minime che la Costituzione garantisce a tutti i lavoratori: maternità, malattia, previdenza e una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto. L’aumento delle competenze dei Giudici di Pace, aggraverà ulteriormente il carico di questi preziosi lavoratori della giustizia senza il minimo riconoscimento della dignità in termini di diritti economici e sociali”.
“È bene ricordare - conclude il candidato di LeU - che non si tratta di persone raccolte per strada ma di professionisti che hanno superato un concorso per titoli e che da anni mandano avanti la giustizia di prossimità nel nostro paese, occorre stabilizzarli in un ruolo corrispondente alle funzioni effettivamente svolte”.
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04/02/2018 - Mandateli tutti a casa e al loro posto un sisteme a sorteggio,si risparmia e si assicura maggiore equità delle sentenze. (Filippo) |
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