Inserita in Politica il 27/01/2018
da Direttore
Trattativa Stato-Mafia. Sgarbi querela il Pm Francesco del Bene
Vittorio Sgarbi ha dato mandato al suo legale Giampaolo Cicconi di querelare il Pm Francesco del Bene che ieri a Palermo durante la requisitoria nel processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia ha, in maniera del tutto arbitraria e dunque senza alcun riscontro, messo in relazione le civiche battaglie di Vittorio Sgarbi in materia di giustizia (ed in particolare contro gli abusi dei pubblici ministeri sulla carcerazione preventiva e sulla contestazione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa) durante gli anni in cui conduceva “Sgarbi quotidiani”, con una presunta strategia concordata tra Marcello Dell´Utri e Vittorio Mangano: «Il Pm Del Bene - dichiara Sgarbi - dovrà rendere conto di questa palata di fango. Una tesi senza alcun fondamento, buttata lì, in mezzo alla requisitoria, quasi come ammonimento a chi osa criticare l’operato di Pm che non cercano fatti o prove, ma suggestioni da dare in pasto alla stampa. Pensavo – osserva Sgarbi - che l´opera di “mascariamento”, assai di moda in Sicilia nei confronti dei nemici, fosse solo una prerogativa della mafia: prendo atto che così non è. L´accostamento del mio nome a quello di Mangano è gravemente diffamatorio e Del Bene ne dovrà rendere conto. Ricordo che queste accuse giungono, come un vero e proprio avvertimento, a pochi giorni dalle mie forti critiche proprio ai Pm che sostengono l´accusa in questo processo costruito su teoremi e ricostruzioni farlocche. Ricordo a Del Bene di essere stato in passato minacciato pesantemente da criminali poi pentiti, tra i quelli Melluso, quello del caso Tortora. Sappia, Del Bene, che io non dimentico le canagliate. Mai come adesso - conclude Sgarbi – sento il dovere di ricordare le parole di Agnese Borsellino rivolte a me qualche anno fa nel corso di una sua visita a Salemi: «Come siciliana sono felicissima della scelta di Sgarbi che da Nord ha scelto di fare il sindaco in una cittadina siciliana. Credo che non l´abbia fatto per curare la sua immagine, perché non ne ha bisogno; vedo nel lavoro di Sgarbi un´azione missionaria. E´ stata scelta una persona che viene da lontano, per far sì che, non con le chiacchiere ma l´azione, e soprattutto il linguaggio eterno dell´arte, si possano trasmettere valori positivi. Auguriamoci ci siano tanti Vittorio Sgarbi che possano portare qualcosa di nuovo in altre realtà della Sicilia»
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