Inserita in Cultura il 26/01/2018
da Direttore
Castellammare del Golfo: “Mio padre. Internato militare italiano nei lager tedeschi”. Conferenza e mostra per il Giorno della memoria
“Mio padre. Internato militare italiano nei lager tedeschi”: è la conferenza dedicata al Giorno della Memoria che si terrà venerdì 26 gennaio, alle ore 11, nell’aula magna dell’istituto superiore “Piersanti Mattarella - Danilo Dolci”.
La conferenza, così come la mostra “Tra più fuochi”, è rivolta agli studenti delle classi quinte e alle classi di terza media dell’istituto comprensivo Pascoli. L’iniziativa patrocinata dal Comune è organizzata dalla Fidapa Golfo di Castellammare in collaborazione con l’Anpi di Trapani, l’associazione culturale Stella Alpina, e l’istituto superiore Mattarella- Dolci”.
Interverranno: il sindaco Nicolò Coppola, l’assessore alla cultura Salvo Bologna, il dirigente scolastico Loana Giacalone, il presidente provinciale ANPI Trapani, Aldo Virzì. La violinista Laura Sabella eseguirà dei brani musicali che accompagneranno le letture. Le relatrici, che sono figlie e nipoti di internati militari, Pietra De Blasi, autrice del libro “Scorze di patate”, e Anna Maria De Blasi, presidente della Fidapa Golfo di Castellammare, parleranno dei soldati italiani arrestati dai nazisti dopo l’otto settembre del 1943 e deportati nei lager in Germania, costretti ai lavori forzati perché “si rifiutarono di continuare la guerra a fianco dei tedeschi restando dentro i reticolati, patendo la fame e sopportando umiliazioni”.
La professoressa Pietra De Blasi, figlia e nipote di ex internati, porterà la testimonianza del padre, parlerà dei viaggi in Germania alla ricerca dei luoghi della prigionia del padre Giuseppe e dello zio Andrea. Nell’aula magna saranno esposti i pannelli della mostra “Tra più fuochi”: dalla cattura alla deportazione verso i campi di prigionia, il lavoro forzato dei soldati italiani nelle industrie belliche, il passaggio a lavoratori coatti civili, la liberazione, il disorganizzato rientro in Italia. “Fare Memoria non è semplice ricordo di un fatto passato ma è impegno: è interrogarsi su come evitare il ripetersi di tragedie dell’uomo sull’uomo”.
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