Inserita in Politica il 24/01/2018
da Direttore
Trapani, il candidato sindaco Peppe Bologna incontra i vertici della Confesercenti
La concessione delle licenze nel centro storico e la condizione dei lavoratori degli esercizi commerciali sono stati i temi al centro dell’incontro di questa mattina tra il candidato sindaco di Trapani, Peppe Bologna, ed i vertici provinciali di Confesercenti: Giovanni Selinunte, direttore, Giuseppe Mineo, presidente, e Sergio Ciulla, vice presidente. Bologna ha evidenziato come la maggior parte delle attività commerciali, ad iniziare da bar e ristoranti, siano concentrate nel centro storico, fino a metà della via Garibaldi, a discapito di altre zone, come ad esempio Corso Piersanti Mattarella, dove ce ne sono poche e la vendita riguarda, prevalentemente, prodotti della stessa tipologia.
Il candidato sindaco ha poi sostenuto la necessità di rendere maggiormente “attrattivi” e “civilizzati” quartieri come Cappuccinelli e Fontanelle, proprio grazie, ad esempio, all’apertura di attività di ristorazione. Durante l’incontro si è discusso anche delle norme che regolano il contratto di lavoro; Bologna ha posto l’accento sul tema dei lavoratori sottopagati. “Un fenomeno di illegalità diffuso- ha sottolineato-, sul quale si regge gran parte dell’economia locale, ma che va arginato ”. Il confronto si è quindi esteso agli incentivi per favorire l’occupazione, specialmente quella giovanile (tirocini e garanzia giovani), offrendo agevolazioni per i datori di lavoro. Assieme ai vertici provinciali dell’associazione che raggruppa i lavoratori del commercio e delle piccole e medie imprese si è anche parlato della legge, dei controlli e dei regolamenti che disciplinano la concessione del suolo pubblico. Condivisa la necessità di creare sinergia tra amministrazioni comunali ed associazioni di categoria per pianificare lo sviluppo economico dei territori.
E’ stato altresì posto l’accento sull´importanza di formare coloro che vogliono aprire una nuova impresa per scongiurare la chiusura dell’attività nell’arco di pochi anni. Nel corso dell’incontro è emerso infatti che 8 nuove imprese su 10 chiudono i battenti nel territorio dopo circa 2/3 anni.
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