Inserita in Economia il 29/12/2017
da Direttore
Uil Pubblica Amministrazione di Agrigento, bilancio di fine anno. Le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria e le criticità della Casa Circondariale
Funzionalità della pubblica amministrazione, rinnovi contrattuali, sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro.
La Uil Pubblica Amministrazione di Agrigento ha tracciato, nel corso del direttivo provinciale di fine anno, un bilancio dell’attività svolta nel 2017, delineando anche gli obiettivi da raggiungere nel 2018: all’orizzonte, infatti, ci sono appuntamenti importanti che richiedono nuove politiche di interesse collettivo del pubblico impiego, a partire dal congresso e dalle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze unitarie dei lavoratori.
In cima all’agenda sindacale, come è emerso nell’ambito dei lavori del direttivo, la necessità di risolvere le problematiche legate alle condizioni degli operatori della sicurezza, con particolare attenzione rivolta alla Polizia Penitenziaria di Agrigento, da tempo oggetto di numerose azioni sindacali e mediatiche da parte della Uil Pubblica Amministrazione.
In una nota siglata da Linda Bellia e Calogero Speziale, rispettivamente segretaria generale della UILPA e coordinatore provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria di Agrigento, il sindacato accende i riflettori sulle criticità che caratterizzano la Casa Circondariale “Petrusa” , a partire dalle condizioni fatiscenti della struttura.
“Il direttivo – si legge – ha preso atto dei gravissimi problemi della Polizia Penitenziaria di Agrigento, la cui operatività è messa a repentaglio dalle difficoltà legate al raggiungimento dell’Istituto, che ricade in un’area interessata dai lavori lungo la statale 640: l’attuale condizione di isolamento rappresenta di certo un ostacolo in termini di attività di pronto intervento”.
Ai problemi logistici si affiancano l’assenza di manutenzione ordinaria dell’impiantistica e il mancato riscaldamento dei posti di lavoro: non soltanto un disagio per il personale, ma anche per gli stessi detenuti e per tutti coloro che, a vario titolo, accedono alla struttura.
Non è tutto.
Da tempo impegnata a denunciare l’esiguo numero di figure professionali presenti presso l’Istituto tra educatori e poliziotti, la UILPA Polizia Penitenziaria – che ha di recente interrotto le trattative con la Direzione della Casa Circondariale, proclamando lo stato di agitazione congiuntamente alle sigle U.S.P.P. e F.S.A. C.N.P.P. – torna a sottolineare le conseguenze della mancata rivisitazione, ad oggi, dell’organizzazione del lavoro .
Nello specifico, come precisa Speziale “nessun accordo potrà essere sottoscritto con l’attuale Direzione del carcere agrigentino in violazione delle norme e degli accordi regionali e nazionali vigenti sulle pari opportunità”.
“Di fatto – chiarisce - il personale femminile della Polizia Penitenziaria ad Agrigento viene totalmente escluso dalla rotazione dei posti di servizio e dalle specializzazioni del Corpo: una razionalizzazione utile delle risorse umane deve invece necessariamente tenere conto del budget femminile, che è certamente bastevole a permettere l’utilizzo in tutti i servizi funzionali di polizia, con un utile recupero di organico amministrato a sostegno della sicurezza presso i reparti maschili” .
Al centro dell’attenzione del sindacato, infatti, c’è anche la “storica” vicenda delle carenze di organico.
“La riduzione del personale di Polizia Penitenziaria in Sicilia, che si attesta intorno alle seicento unità – precisa ancora Speziale – ha interessato anche Petrusa, dove si registra la presenza di un dirigente per soli tre giorni a settimana: una carenza che produce sensibili conseguenze in termini di funzionalità operativa a garanzia della sicurezza collettiva e nei rapporti sindacali ”.
“Insieme alle istituzioni competenti – si legge a conclusione della nota – la UILPA mira a individuare tutte le soluzioni possibili, nel rispetto degli accordi nazionali e regionali, per rispondere alle giuste istanze dei lavoratori, chiedendo con forza la praticabilità di applicazione delle pari opportunità e, quindi, la valorizzazione sia in termini di immagine che di operatività di tutta la Polizia Penitenziaria di Agrigento” .
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