Inserita in Cronaca il 08/02/2013
da redazione
Megaservice, nulla di nuovo da Palermo
Il tavolo tecnico permanente che dovrebbe decidere i destini di Megaservice si è ufficialmente aperto ieri pomeriggio in sede regionale. Da Palermo arriva il formale invito, indirizzato al consiglio provinciale di Trapani, di soprassedere al voto previsto per il prossimo 11 febbraio, relativo alla proposta di scioglimento e mezza in liquidazione della società di mulitiservizi trasmessa il mese scorso dal commissario straordinario Luciana Giammanco. La palla dunque passa nuovamente all’assemblea presieduta da Peppe Poma e proprio per questo, parlare di un passo avanti in questa lunga e complessa vertenza e, soprattutto, di una parziale schiarita sul futuro occupazionale di 72 lavoratori, sarebbe una visione fin troppo ottimistica e, peraltro, non veritiera. Il consiglio provinciale tornerà in aula lunedì prossimo e la situazione che si ripresenterà potrebbe essere la stessa della scorsa settimana. In soldoni, l’assemblea dovrà procedere alla votazione dell’atto, a meno che la proposta di delibera non venga revocata dalla dottoressa Giammanco che, tra l’altro, non era nemmeno presente alla riunione di ieri pomeriggio.
A Palazzo dei Normanni c’era il funzionario incaricato dal presidente Crocetta, c’era il presidente del consiglio provinciale, Peppe Poma, c’erano il presidente del collegio sindacale di Megaservice, Varvaro, oltre al direttore Montemario. C’era una rappresentanza dei lavoratori, c’era il responsabile dell’ufficio di gabinetto della Prefettura di Trapani, Massacco, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, Mimma Argurio e Franco Colomba della Cgil, Franco Lo Sciuto della Cisl e Mario D’Angelo della Uil. C’erano tutti gli attori principali di questa vicenda tranne colei che in questo momento potrebbe ufficialmente fermare il processo tutt’ora in atto che porta alla fine di Megaservice. “Non voglio polemizzare ulteriormente con la dottoressa Giammanco – ha detto il presidente del consiglio provinciale, Peppe Poma – ma la sua assenza al tavolo è molto grave. Il prossimo 11 febbraio io ho il dovere di illustrare al consiglio quello che è stato l’invito del tavolo tecnico permanente ma come già accaduto, senza una documentazione a supporto, senza il ritiro della delibera, il consiglio dovrà comunque prendere una decisione e procedere al voto. In caso contrario ci sono delle precise responsabilità patrimoniali che ricadranno sul consiglio”.
Entrando nel dettaglio della riunione di ieri pomeriggio, le linee guida del tavolo sono quelle, innanzitutto, di “snellire” la Megaservice. Ai sindacati è stata chiesta la disponibilità a rivedere i contratti dei lavoratori che attualmente rientrano nelle tipologie di “edilizia” e “servizi”. L’idea è quella di convertire le tipologie contrattuali in “servizi”, molto meno onerosi rispetto ai contratti dell’edilizia. Tra le soluzioni prospettate anche quello di procedere ad ammortizzatori sociali o pensionamenti anticipati per alcuni lavoratori. L’intenzione è quella di abbattere i costi. “Ovviamente – ha sottolineato Franco Colomba della Cgil – una volta resa più “leggera” la Megaservice, saranno individuati i servizi che questa società può svolgere ma l’indirizzo dovrebbe essere quello di affidare più commesse possibili alla società partecipata”. Il tavolo ovviamente resta aperto e sarà aggiornato nel prossimo futuro con ulteriori aggiornamenti. Ma i destini di Megaservice restano comunque legati al voto del consiglio provinciale del prossimo 11 febbraio. La società, in parole povere, resta in bilico.
Michele Caltagirone
|