Inserita in Un caffè con... il 18/11/2017
da Direttore
I magistrati Onorari chiedono una riforma seria della giustizia nell´interesse del paese e della società .
la FDERMOT (federazione dei magistrati onorari di tribunale ha annunciato un nuovo sciopero con un comunicato che si trascrive per non tradire le ragioni dell´astensione "Siamo di nuovo in sciopero, indignati per l’assoluta mancanza di risposta politica ad istanze che invero non nascono solo dall´abuso dei nostri più elementari diritti lavorativi, ma da una più generale constatazione di incapacità del Paese di dotarsi di una Giustizia efficiente, coerente con le aspettative degli operatori economici, della comunità internazionale e degli utenti-cittadini-elettori. Le imprese, le professioni, il pubblico impiego, la parte sana del Paese, si interrogano sui motivi di una inefficienza giudiziaria cronica, cui non certo può contrapporsi la semplice rimodulazione di istituti processuali, la soppressione delle sedi giudiziarie, la depenalizzazione di illeciti gravi o l´espansione incontrollata del precariato giudiziario: stagisti, tirocinanti, trascrittori e magistrati (per ora... solo quelli onorari). Il Ministro si compiace di aver previsto un bando per altri 250 magistrati di ruolo, ma ammonisce che si tratta dell´ultimo incremento della dotazione organica effettiva, in quanto le piante organiche sono ormai ripopolate. Nel frattempo, impedisce ai 5.000 magistrati onorari di tenere udienza tutti i giorni, concedendo una moratoria a tale limitazione, per il tempo necessario a formare altri 3.000 magistrati onorari precari, da reclutare in part-time entro quattro anni! Questo approccio astratto, ragionieristico ed ideologico del Governo nega al Popolo italiano una soluzione all´inefficienza giudiziaria, anche in una logica di breve periodo, benché il Consiglio di Stato avesse ritenuto possibile mantenere in full-time i 5.000 magistrati onorari attualmente in servizio, sino all´età pensionabile, riconoscendo loro la sola retribuzione iniziale di un magistrato di ruolo. Sulla decisione del Governo di non cogliere tale spunto, incredibilmente condivisa dall´ANM che ne ha assunto la completa paternità politica, sta per abbattersi la scure della Commissione europea e della Corte di Giustizia UE, per quanto riguarda il trattamento retributivo e previdenziale dei magistrati onorari. Ma le disfunzioni negli uffici rimangono e a farne le spese sono i cittadini, le imprese, i professionisti; tra essi gli avvocati, accusati di alimentare – nel Paese che ha inventato le mafie – una eccessiva domanda di giustizia! Quasi l´Italia dovesse i suoi problemi giudiziari ai troppi laureati in giurisprudenza e non invece a un sistema in cui le esecuzioni forzate durano anni, così come le cause di interdizione, di separazione personale o di divisione ereditaria, mentre i genitori che violentano i propri figli vedono prescriversi il proprio reato in sedi giudiziarie che credevamo efficienti, come i capoluoghi di Veneto e Piemonte. Essendo questi i problemi in campo e le risorse formate e prontamente reperibili, vorremmo fosse chiaro che portiamo avanti – col conforto dei Capi dei più importanti Uffici giudiziari – una battaglia legale che non riguarda solo la dignità della funzione giudiziaria e di chi concorre al suo esercizio, ma un suo rilancio di efficienza che, passando attraverso il nostro impegno a tempo pieno, consenta di restituire giustizia ai cittadini e serenità ai magistrati di ruolo, chiamati ad accudire il contenzioso giudiziario di maggiore rilievo. Saremo quindi lontano dalle aule giudiziarie per cinque giorni, ma solo per difendere il diritto di tutti i consociati di ottenere giustizia da giudici indipendenti, all´esito di un giusto processo di durata ragionevole."
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