Inserita in Cronaca il 01/11/2013
da Marina Angelo
Fallimento CnT: potrebbe trattarsi di bancarotta fraudolenta, 3 gli iscritti nel registro degli indagati
Dietro al fallimento del Cantiere navale di Trapani (CnT) e della società holding, Satin, che ha provocato il licenziamento di 58 operai, potrebbe esserci la bancarotta fraudolenta. L´ipotesi di reato è stata formulata dalla Procura di Trapani, che indaga sul caso.
Tuonava così l’Ansa battuta ieri e continuava: Tra i soggetti iscritti nel registro degli indagati figura l´imprenditore Giuseppe D´Angelo, presidente della Satin e amministratore delegato del CnT.
Alle due società la sezione fallimentare del Tribunale ha apposto i sigilli nell´aprile scorso. L´indagine, che coinvolge D´Angelo e altri soggetti ai vertici delle società, viene definita dagli inquirenti "articolata e complessa" e potrebbe dar vita a nuovi filoni d´inchiesta.
Secondo l´ipotesi accusatoria, la bancarotta fraudolenta sarebbe stata messa in atto dall´azienda madre - Satin - con una serie di operazioni tendenti a provocare un fallimento pilotato del CnT; una di queste operazioni sarebbe consistita nell´elaborazione di un piano industriale, finalizzato al mantenimento del controllo del bacino di carenaggio senza più la zavorra del CnT e dei relativi debiti della società.
Il piano, conclude l´Ansa, è però naufragato perch´ le banche non hanno più concesso credito alla Satin.
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