Inserita in Cultura il 13/11/2017
da Direttore
San Vito Lo Capo: in scena
C´è chi dice "no". E lo dice in una terra difficile dove spesso è più facile girare il capo dall´altra parte. E "no" alla mafia lo hanno detto forte e chiaro alcune donne coraggiose siciliane, alle quali viene dedicata una piece teatrale che verrà presentata in prima assoluta venerdì prossimo, 17 novembre, alle ore 21,00 al teatro Comunale di San Vito lo Capo. "Vola Libero" è il titolo del lavoro liberamente tratto da "Le Siciliane" di Giacomo Pilati, portato in scena da Anna Graziano che ne cura la drammaturgia e la regia; l´Amministrazione Comunale ha patrocinato l´iniziativa che è stata proposta dall´Associazione Kalos. Il sottotitolo dell´opera è: "Da Pina Maisano Grassi e Felicia Impastato. Le Donne che hanno detto no alla mafia"; ritratti di donne forti, dolci, coraggiose, che Giacomo Pilati aveva incontrato raccontandone le storie nei suoi libri.
Anna Graziano, regista e attrice di grande sensibilità, ha voluto portare sul palcoscenico tre di quelle storie, molto diverse tra di loro ma unite da un male comune, definito da Pina Maisano Grassi un cancro che si ramifica come una metastasi, "la mafia". Vittime di una grande guerra mai conclusa, hanno lottato e alla fine hanno vinto le loro battaglie. Tre donne che hanno fatto la differenza, che hanno detto no alla mafia, tormentate dal retaggio culturale che essa ha determinato. Pina Maisano Grassi è la prima protagonista di queste storie, che insieme a Rosa, l´amica d´infanzia, ricorda i bei tempi andati tra ricordi ora nostalgici ora aspri, ripercorrendo tutta la sua vita tra gioie, sofferenza e rabbia.
Con un´unica costante: la forza e il coraggio che conferisce il dolore. "L´autorità che dà la dignità", cosi definisce il dolore Felicia Impastato, la seconda protagonista. Il dolore di una madre alla quale viene ucciso un figlio, Peppino, dilaniato da una bomba. La terza protagonista, Anna Giordano, "la donna dei falchi", quella bambina che voleva salvarli tutti, battendosi con coraggio e determinazione contro la mentalità mafiosa e arrogante dei bracconieri. La sua lotta è iniziata in tenera età. A quattordici anni già si recava negli appostamenti dei bracconieri carica di coraggio e di speranza. Negli ultimi anni si è intestata la battaglia contro la costruzione del ponte di Messina. Le tre storie hanno come filo conduttore il coraggio, la speranza, la lotta per la libertà.
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