Inserita in Economia il 15/09/2017
da Direttore
L’Iacp di Trapani procederà a partire dal prossimo 27 settembre ad eseguire 10 sfratti
L’Iacp di Trapani procederà a partire dal prossimo 27 settembre ad eseguire 10 sfratti che riguardano inquilini risultati morosi nei Comuni di Trapani (4), Buseto Palizzolo (2), Alcamo (1), Valderice (2), Custonaci (1).
Si tratta di assegnatari di alloggi e locali di proprietà dell’Istituto che si sono sottratti, sebbene diffidati, ad adempiere agli obblighi relativi alla corresponsione dei canoni di locazione, questo anche quando le procedure sono giunte dinanzi alla competente autorità giudiziaria.
In generale rispetto al fenomeno della morosità, l’Iacp di Trapani ha avviato iniziative pressanti al fine della regolarizzazione del debito accumulato dai relativi assegnatari.
“Si tratta di procedure – spiega il direttore generale dell’ente, dott. Pietro Savona – rispetto alle quali l’ente non può sottrarsi trattandosi in particolare di risorse che una volta introitate vengono in massima parte destinate a rimpinguare i capitoli di bilancio dai quali vengono attinte i fondi per la esecuzione dei lavori di manutenzione. La morosità – prosegue – rappresenta quindi un danno non solo per le casse dell’ente ma si riversa anche sugli inquilini che chiedono l’esecuzione di lavori di recupero dei propri alloggi. La carenza di somme nel relativo capitolo dunque riduce di molto il numero degli interventi di manutenzione. L’inquilino moroso – aggiunge il direttore generale dell’ente – ha diverse possibilità per mettersi in regola con il pagamento del canone, anche attraverso misure di rateizzazione del debito come previsto dal relativo regolamento. Oggi per questi assegnatari arriviamo allo sfratto avendo ottenuto titolo a procedere dall’autorità giudiziaria civile alla quale ci siamo rivolti , innanzi a persistente volontà dei destinatari dell’esecuzione civile a non corrispondere il dovuto canone di affitto”.
L’iacp invita quindi gli inquilini morosi a contattare l’Urp dell’ente al fine di rientrare dal debito accumulato al fine di evitare procedure di sfratto come quelle adesso poste in esecuzione.
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