Inserita in Tempo libero il 13/08/2017
da Direttore
PALERMO: A MELINDA MICELI IL PREMIO ARTE PENTAFOGLIO 2017 PER LA CULTURA
Diretto ad elargire premi e onorificenze a Capi di Stato e di Governo, vertici delle Istituzioni Civili e Militari, Artisti, Letterati e Scienziati di chiara fama, eccellenti operatori commerciali ed economici, alti prelati e comuni cittadini che, spesso nell’ombra, si sono impegnati nel volontariato in difesa dei diritti umani, della legalità e della pace, a Palermo, sabato 12 Agosto 2017, presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, con l’unanime approvazione della Commissione Giudicatrice, alla presenza dell’avv. Salvatore Sansone, direttore del Museo, unitamente alla presenza del Sindaco del Comune di Castronovo di Sicilia, dott. Francesco Onorato, sono state conferite le Insegne del Premio Arte Pentafoglio a Melinda Miceli nel corso di una cerimonia curata dalla Madrina Angela Carrubba Pintaldi, Prefetto di Premio Arte Pentafoglio, artista e disegnatrice gioielli e accessori per Giorgio Armani, Diego della Valle, Chloé, Karan e le Rothschild. Queste le motivazioni: riconoscimento a Melinda Micelli, perché spicca tra le maggiori saggiste nel panorama nazionale italiano ed oltre, per le sue autentiche, ricercate pubblicazioni letterarie sull´arte, la storia, l´urbanistica e la simbologia. Plurilaureata, giornalista, scrittrice, critica e storica dell’arte, le sue fatiche sono apprezzate e indiscusse dal mondo accademico internazionale. Farà a lungo strada l’energia morale, la forza del progetto e il pensiero della Miceli, che avvicinano i cittadini all’arte a alla cultura, che sono simbolo di tutti, ed insegnano a combattere per la dignità e la libertà. Senza arrendersi, Miceli, trasmette tutto questo ai giovani costruendo speranza e fraternità. Intervistato il presidente Paolo Battaglia La Terra Borgese sul riconoscimento di Premio Arte Pentafoglio a Melinda Miceli: “Tracciare un profilo della studiosa Melinda Miceli è utile a certificarne prima di ogni altra cosa la percettibilità e la competenza nell’affrontare questioni cruciali per la filosofia dell´arte, la storia, l´urbanistica e la simbologia. In taluni studi più recenti, Miceli approfondisce il problema dei rapporti tra condizione, diritto e religione nella società, con significativa attenzione all’ambiente dell’individuo e alla tutela dei suoi diritti per l’accrescimento e la sua estensione spirituale. Dal punto visuale della scienza sociale, Miceli cerca di ridare valore al ruolo della comunicazione simbologica, distinguendone l’urgenza. Cioè promuove una attesa politica ed una tangibilità storico-mistica: ci farà a lungo strada l’energia morale, la forza del progetto e il pensiero della Miceli, che avvicinano i cittadini all’arte a alla cultura, che sono simbolo di tutti, ed insegnano a combattere per la dignità e la libertà, quella libertà che impaurisce chi la cerca in gerarchie dominanti, ma non fa spavento a chi la rintraccia prima di tutto in sé stesso. La libertà è dunque autodecisione dell’individuo, rifiuto del campo diminuito di chi non è schiuso al pluralità dei valori. L’albero della conoscenza, nel bene e nel male, è un valido posto di osservazione dell’apprendimento dei valori adottato da Miceli. Non confonde il principio del dubbio con quello di verità, ed esprime l’occorrenza della solitudine del singolo dinnanzi al sentimento delle proprie azioni, una percezione etica che affida all’attività intima umana la possibilità di coniugazione del significato di giusto e ingiusto e, al contempo, anche la non categoricità di tale ripartizione. Considerare la simbologia come oggetto di una scienza del dubbio implica per Miceli una sorta di approvazione della condizione umana. È in tale cornice che si profila, la nervosamente difficile quanto suggestiva, l’intuizione della Miceli, come esteta, nel senso che il caposaldo ultimo è da ricercarsi non nel principio del dovere essere ma in quello del piacere che non esclude il volume metafisico.”
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