Inserita in Un caffè con... il 12/07/2017
da Direttore
Scuola - ricorso per il riconoscimento servizi pre-ruolo. I legali dell’associazione A.N.A.S. hanno aperto le adesioni per i ricorsi
Dopo le innumerevoli Sentenze di accoglimento in tutti i Tribunali di Italia , L’A.N.A.S.,promuove i ricorsi innanzi ai Tribunali di tutto il territorio nazionale, per dare la possibilità a tutto il personale docente, educativo ed Ata, immesso in ruolo , di ottenere il riconoscimento, dell’intero periodo di servizio pre-ruolo (svolto, in istituti sia statali che paritari, per un periodo superiore 4 anni), ai fini della ricostruzione di carriera e della progressione economica e, dunque, anche ai fini pensionistici. Ed invero, con la normativa nazionale attualmente in vigore tale riconoscimento non avviene per intero, bensì solo in minima parte (in particolare, viene valutato per intero solo fino a 4 anni, con la parte eccedente valutata per soli 2/3 ai fini giuridici e la restante parte pari ad 1/3 valutata ai soli fini economici).
Ciò produce effetti negativi sulla ricostruzione di carriera del personale scolastico– che, per poter ottenere il riconoscimento per intero dei servizi pre-ruolo, si trova costretto a dover domandare il “riscatto” dei servizi pre-ruolo non riconosciuti (e, dunque, a pagare i contributi ad essi relativi, ratealmente tramite trattenuta sullo stipendio, ovvero in un’unica soluzione, anche tramite compensazione con il T.F.R.) – ed incide negativamente, ed anche in maniera rilevante, sull’ammontare della pensione (determinata con il sistema contributivo), che infatti sarà inevitatilmente più bassa rispetto a quella che sarebbe percepita in caso di riconoscimento per intero dei suddetti servizi pre-ruolo.
In applicazione della normativa comunitaria che vieta la disparità di trattamento tra i docenti a tempo determinato (pre ruolo) e quelli a tempo indeterminato (immessi in ruolo), e delle sentenze della Corte di Giustizia Europea, tutti i Tribunali d’Italia, disapplicando la normativa nazionale eventualmente in contrasto con la suddetta normativa comunitaria, continuano a dichiarare il diritto di tutto il personale della scuola al riconoscimento, sia ai fini giuridici che economici, dell’intero servizio pre-ruolo, condannando anche il Miur a collocarlo nella posizione stipendiale maturata in seguito all’intero servizio pregresso svolto ed a corrispondere le differenze retributive dovute a seguito della suddetta ricollocazione.
L’adesione al ricorso presuppone che l’interessato abbia già richiesto e comunque ottenuto, non oltre 10 anni fa, il decreto di ricostruzione di carriera. Ciò in quanto la rivendicazione di natura giuridica è soggetta al termine di prescrizione decennale dalla data del decreto di ricostruzione di carriera, a differenza della rivendicazione economica, che sarà soggetta al termine di prescrizione quinquennale dalla stessa data, e che comporta la possibilità di recupero della posizione stipendiale completa.
Si specifica che a differenza degli altri studi legali e sindacati i quali per questo tipo di ricorso richiedono il 15% dell’importo riconosciuto al ricorrente a titolo di differenze retributive/risarcimento ,oltre alle spese di lite di soccombenza che il Miur potrebbe essere condannato a pagare in favore dell’avvocato distrattario del ricorrente , i legali dell´ A. n.a.s. non richiederanno nulla ai ricorrenti docenti, in quanto crediamo fermamente nella vittoria totale con soccombenza delle spese legali a danno del Miur.
In caso di esito negativo del ricorso, invece, il cliente non dovrà affrontare alcun’altra spesa legale, fatta salva l’ipotesi delle spese processuali “di soccombenza” che il Giudice potrebbe chiedere al lavoratore di pagare, ipotesi che, tuttavia, per tale tipologia di ricorsi, non dovrebbe presentarsi.
Tutto ciò premesso, si informa che gli interessati possono contattare lo Studio Legale sito in Palermo (3318038087 o via e mail anas.nazionale@libero.it)
|