Inserita in Cronaca il 23/06/2017
da Direttore
CASTELVETRANO - CRIMINALITÀ PREDATORIA: I CARABINIERI EFFETTUANO UN ARRESTO E DUE DENUNCE.
L’attività di controllo del territorio operata dai militari della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano ha concesso di effettuare due servizi di repressione dei reati, volti al contrasto della criminalità predatoria, fenomeno al quale anche il territorio belicino non risulta estraneo. Nella mattinata di ieri 22giugno 2017, a seguito di attività d’indagine svolta dalla Stazione Carabinieri di Gibellina – guidata dal Maresciallo Salvatore Monteleone – veniva sottoposto agli arresti domiciliari ZUMMO Antonino, 42enne già noto alle forze dell’ordine per varie vicende giudiziarie pregresse e in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno in quel comune. L’A.G. di Sciacca – che concordava pienamente con le risultanze raccolte da parte dei militari operanti – emetteva ordinanza di custodia cautelare nei confronti del suddetto: nel marzo di quest’anno veniva documentato che ZUMMO – nonostante la misura gli imponga di non allontanarsi da Gibellina si fosse recato in Santa Ninfa presso l’esercizio commerciale “AGRICENTER”, con l’intento di asportare vario materiale presente nel piazzale.L’indagato, dunque, veniva tratto in arresto per aver violato le prescrizioni inerenti la misura di prevenzione alla quale è sottoposto e per aver commesso un tentativo di furto aggravato. Sempre ieri il personale della Stazione Carabinieri di Castelvetrano, comandato dal Luog. Domenico Castellano, interveniva presso il “LIDL” di questa via Seggio, in quanto era stato segnalato un furto da parte di due donne. La ricostruzione degli eventi dava la possibilità di denunciare alla Procura della Repubblica di Marsala due giovani: - L.A., 23enne di Campobello di Mazara; - A.M.A., 22enne castelvetranese; entrambe disoccupate e già note agli uffici giudiziari. Le predette, dopo aver acquistato alcuni prodotti pagandoli regolarmente, venivano fermate poiché all’uscita si era attivato il meccanismo antitaccheggio. Nella circostanza le donne confessavano di avere poco prima rubato e nascosto nelle loro borse 5 paia di bermuda, 5 t-shirt da uomo, 1 maglia da uomo e 1 shorts da donna. La refurtiva, ammontante a un valore di circa €100,00, veniva consegnata direttamente al responsabile del centro.
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