Inserita in Politica il 30/05/2017
da Direttore
Il governo incapace di soddisfare le esigenze della società
In un momento particolarmente complesso qual è quello che lo Stato italiano sta attraversando, leggendo i giornali ed ascoltando le dichiarazioni della politica nazionale, si constata come vi sia una grande frattura tra amministrati ed amministratori o incapacità di percepire i problemi reali del popolo.
Non solo l’atteggiamento che ha assunto il governo per quanto riguarda i voucher è paradossale ed ai limiti della costituzionalità dell’operato, infatti, da un lato come è noto erano stati eliminati per impedire il referendum e quindi per evitare di esporre il governo ha un ulteriore bocciatura da parte del Popolo, dall’altro lato, una volta cassato il referendum per il cessato oggetto del contendere, la raccolta delle firme viene vanificata con un atto con cui il governo introduce più o meno gli stessi voucher seppure modificando leggermente gli aspetti principali. Basta solo questo per rendersi conto come chi governa non governa nell’interesse e per il bene della comunità ma governa per altri interessi che non sono certamente quello dello Stato italiano, o più correttamente del popolo italiano. La riproposizione da parte di alcuni parlamentare, tra l’altro di sinistra, è da ritenersi un fatto politicamente grave dove, in qualche modo chi ha riproposto la reintroduzione si è assunta la responsabilità giuridica e morale, al di la della insindacabilità degli atti dei parlamentari, che viola anche i principi costituzionali.
Che l’Italia abbia smarrito la dritta via, per usare le parole di Dante, lo si coglie dal fatto che l’attuale Parlamento è stato eletto con una legge dichiarata incostituzionale e che, cosi come avrebbe voluto il buon senso prima della norma, il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto sciogliere le Camere ed indire le nuove elezioni per ristabilire la legittimità politica del Parlamento.
Oggi più che amministratori di uno Stato sembrano, guardando anche quella che è la polemica su facebook, amministratore di condominio anche in considerazione del fatto che non godono di credibilità al di là dei dati delle statistiche che vengono pubblicati. Ci si augura che il Governo Gentiloni, che tra l’altro è un bravo presidente del Consiglio, quanto prima ponga fine a questo “teatrino” di pessimo lignaggio della politica italiana e in qualche modo obblighi al Parlamento di riscrivere una riforma elettorale degno di questo nome è senza seguire quello che è il modello tedesco o francese, perché senza voler nulla togliere a questi due stati, l’Italia ha avuto nel tempo e nella storia grandi giuristi e ne ha, che possono tranquillamente scrivere una legge elettorale che sia conforme ai principi costituzionali e nello stesso tempo dimostrare ancora una volta che l’Italia non è il fanalino di coda di nessuno, soprattutto in Europa, anzi l’Italia è quella che l’Europa l’ha pensata e l’ha costruita sin dalla prima pietra. Siamo certi che il Paese recupera l’orgoglio e il coraggio proprio degli Italiani e che la politica non facciano soltanto programmi e progetti per le poltrone o esigenze di potere o di palazzo, e che, scritta la legge elettorale si rimetta il mandato al popolo affinché possa scegliere i propri rappresentanti.
La legge elettorale non può essere scritta solo ed esclusivamente per impedire a Grillo o a qualcun altro di andare a governare e per fare sì, che i soliti noti continuano, perché questi oggi non rappresentano più il popolo. La legge elettorale deve contenere quegli elementi indicati nella costituzione affinché i cittadini possano scegliere e votare chi ritengono sia per loro il migliore. Governare è un privilegio e dovrebbe essere fatto a titolo gratuito, salvo ognuno avere diritto a quello che ha in dote , oltre il rimborso delle spese. La politica non può e non deve essere un posto di lavoro come, purtroppo, viene concepita oggi.
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