Inserita in Cultura il 08/04/2017
da Direttore
Si è conclusa ieri l’installazione sito specifica “Trittico delle transizione” di Sergio Barbara
Il mutamento è la condizione essenziale di ogni sistema organico, sociale, culturale. Qualsiasi processo poggia le proprie fondamenta sulle ceneri di un passato che non scompare mai: una civiltà costruisce sé stessa a partire dal decadimento della precedente, dalla quale tuttavia trae numerosi elementi per rimodellarsi e maturare autonomamente. Nascita, crescita fino ad un culmine, declino e morte sono passaggi fondamentali della vita vegetale ed animale. La materia si disfa, scomponendosi e rimodellandosi fino a divenire altro. Tutte le potenzialità in essa intrinseche trovano espressione nel momento in cui si creano le condizioni ambientali favorevoli. L’esistenza è fatta di continue TRANSIZIONI: CARBONE, residuo di qualcosa che è stato e che è giunto al suo logoramento, ma anche risorsa per rendere fertile il luogo che accoglierà una nuova vita; SALE, metafora di purificazione, ma anche di radicale obliterazione; TERRA, base della vita, luogo nel quale innestare le radici e costruire nuove realtà. L’opera può essere letta indistintamente da qualunque sezione, ciò che conta è la processualità dell’insieme. Al termine dell’esposizione, l’ulivo sarà destinato alla chiusura di un precedente progetto dell’artista (“Roots. Where’s my land?”, Cappella dell’Incoronazione, Museo RISO, marzo 2016, in occasione della mostra “Origini” di Dimora Oz): l’ulivo secolare morto e reso in quell´occasione opera d’arte verrà sostituito, nel luogo d’origine, dal nuovo albero. L´istallazione, esposta anche alla Biennale di Venezia, è stata realizzata nel Chiostro dei Padri Crociferi in via Maqueda 206 e curata da "Amicizia fra i Popoli" concessionaria del bene. Sono stati registrati oltre 1500 visitatori dal 1 Marzo u.s., data d´inizio della mostra.
BIOGRAFIA Sergio Barbàra (Palermo, 1993), visual artist ed art director, laureato in Filosofia, vive a Firenze dove studia Storia dell’arte, ma lavora prevalentemente a Palermo, localizzando di frequente i suoi interventi artistici all´interno di monumenti abbandonati e spazi dimenticati, con l’obiettivo di cogliere l’essenza intima di questi luoghi per produrre installazioni site-specific che dialoghino con lo spazio e ne riportino in auge la grandezza. Dal 2013 organizza mostre ed eventi culturali, privilegiando il coinvolgimento di giovani artisti e sperimentando innesti continui fra le differenti discipline creative. La sua produzione in qualità di artista individuale include fotografie, sculture, disegni e soprattutto installazioni site-specific per la relazione peculiare che viene stabilita tra l’opera e l’ambiente circostante nonché con gli abitanti locali e i visitatori occasionali. Fra le mostre alle quali partecipa, “Origini” (marzo 2016) presso la Cappella dell’Incoronazione (Museo RISO), la Biennale d’Arte Contemporanea Sacra a Venezia (maggio-giugno 2016) e a Palermo (ottobre-novembre 2016). Dal 2015 collabora attivamente con il laboratorio di arti visive e performative Dimora Oz. Nei suoi lavori pone l’accento sull´uomo e sulle relazioni che esso stabilisce in rapporto a sé, agli altri esseri umani, alla Natura e al proprio sentire spirituale, senza escludere riletture di elementi legati agli aspetti più arcani della sua terra, la Sicilia.
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