Inserita in Sport il 10/03/2017
da Direttore
Pallacanestro Trapani: I Numeri di Latina
In estate la formazione laziale si era notevolmente rinforzata, arruolando due americani di sicuro rendimento ed alzando sensibilmente il livello del gruppo di italiani. Coach Franco Gramenzi, da buon alchimista, è ben riuscito nel corso della stagione a “mascherare” qualche mancanza nelle rotazioni, puntando sul gioco controllato e la meticolosa applicazione difensiva. Latina così, al di là degli obiettivi dichiarati (una tranquilla salvezza), occupa le posizioni nobili della classifica e viaggia spedita verso i play-off, che ormai appaiono un traguardo più che giustificato dal convincente percorso fin qui intrapreso. Andiamo ai singoli. Il playmaker è il rookie U.S.A. Keron Deshields (1992) che in NCAA si è diviso tra la casacca dell’Università del Montana e quella di Tennessee State. È un eccellente atleta che sa procurarsi tanti falli ed assicura oltretutto un grosso contributo a rimbalzo. I numeri parlano in suo favore: 15.8 p.ti, 4 falli subiti, 4.4 rimbalzi e ben 3.8 assist di media. Il tiro non è certo la sua arma migliore e le percentuali dal campo sono discrete ma senz’altro migliorabili (46% da due, 34% da tre). Ha saltato le ultime gare la guardia Roberto Rullo (1990), che coniuga con equilibrio le capacità di realizzatore con quelle di giocatore di squadra. Risulta particolarmente continuo nel trovare il canestro da fuori ed è molto abile nel rifornire di assist i compagni. Le sue cifre attuali: 12.8 p.ti, 2.7 falli subiti, 2.6 rimbalzi e 3.4 assist ad allacciata di scarpe. Tira inoltre con il 51% da due ed il 34% da tre, la vera specialità della casa, su oltre 6 tentativi di media. Nel ruolo di “tre” troviamo il sempre più convincente Lorenzo Uglietti (1994) che, dopo l’eccellente campionato passato, si sta confermando, mettendo in mostra doti tecniche ed atletiche di primissimo livello. Le statistiche stagionali parlano da sole: 10.3 p.ti, 3.1 falli subiti, 2.7 assist e 4.5 rimbalzi in quasi 29’ di permanenza media sul parquet. Migliorabili risultano invece le percentuali da tre (25%) e da due (46%). Nel ruolo di “quattro” c’è l’altro U.S.A. Jonathan Arledge (1991) che imprime tutta la sua energia nei pressi dell’area colorata anche se esce spesso e volentieri dal pitturato per colpire dalla distanza (31% da tre). Ovviamente da sotto è una forza della natura e conclude con un buon 50%. Il suo contributo è davvero a tutto campo e si traduce in 13.7 p.ti, 3.1 falli subiti e 8 rimbalzi a match, che la dicono lunga sulle sue doti atletiche. Prezioso poi tatticamente poiché può giocare anche da “cinque” ed accoppiarsi quindi con avversari più possenti fisicamente. Il pivot è Mitchell Poletti (1988) che da diversi anni è tra i migliori lunghi dell’intera lega. Presidia l’area colorata con autorità ed è particolarmente affezionato alla “doppia doppia”. Finora viaggia con cifre da MVP: 16 p.ti e 9.4 rimbalzi per gara. Molto bene anche al tiro (54% da due) ed in genere nella pericolosità offensiva, come dimostrano i 3.6 falli subiti ad incontro. Ogni tanto la mette anche da fuori, con percentuali da esterno (41%). È arrivato “in corsa” l’esperto playmaker Marco Passera (1982), che è l’uomo del “break” e garantisce fosforo ed imprevedibilità sul parquet. I suoi numeri nelle nove gare finora disputate: 4.3 p.ti, 2.9 falli subiti, 3.5 rimbalzi e 2.3 assist negli oltre 26’ di utilizzo medio. Male però al tiro dal campo (38% da due, 13% da tre), anche se va detto che non tira tantissimo, prediligendo giocare per la squadra. Dalla panchina si alza un’altra sorpresa della scorsa stagione che è la guardia Andrea Pastore (1994). Anche nel corso dell’attuale campionato si sta meritando la fiducia guadagnata. Nei 24’ di utilizzo medio incide non poco, rivelandosi un titolare aggiunto, con 8.8 p.ti, 1.8 falli subiti e 2.2 rimbalzi ad incontro. Notevole anche il 38% da tre, arma che utilizza oltre 5 volte per gara. Balbetta però dalla linea della carità (54%). L’ala pivot, ex Recanati, Giovanni Allodi (1994) è un tassello davvero prezioso nelle rotazioni neroazzurre. Va a referto con 4.2 p.ti, 3.2 rimbalzi ed un notevole 59% da due, ciò in oltre 16’ di utilizzo. Pericoloso anche da oltre l’arco dei 6.75 mentre dalla lunetta fatica non poco (56%). Altro atleta che “tocca” il campo ed allunga le rotazioni è l’ala piccola Semir Mathlouthi (1996), che è un agonista con notevoli mezzi fisici che sta fornendo il suo piccolo contributo alla causa, anche se finora ha inciso poco a referto.
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