Inserita in Nera il 10/10/2013
da Marina Angelo
Si apre la possibilità di revocare il 41 bis a Provenzano
La Direzione Nazionale Antimafia ha aperto alla possibilità di revocare il 41 bis al padrino di Corleone.
Davanti al tribunale di sorveglianza di Roma, che deve decidere sull´istanza di revoca presentata dai legali del boss, il pm Gianfranco Donadio ha sollecitato una nuova perizia medica sulle condizioni di salute di Provenzano e, in subordine, ha chiesto l´accoglimento della richiesta dei legali del capomafia Bernardo Provenzano.
I legali di Provenzano, gli avvocati Rosalba di Gregorio e Maria Brucale, a sostegno della loro richiesta avevano depositato l´ultima perizia sulle condizioni del boss, fatta su input del gip di Palermo nel procedimento sulla trattativa Stato-mafia.
Nella relazione i periti diagnosticavano «disabilità motoria e cognitiva tali da non consentire a Provenzano alcuna partecipazione al processo in termini coscienti». Donadio ha chiesto nuovi accertamenti per capire se l´incapacità di cui i periti parlano è relativa e riguarda solo la partecipazione al processo o è assoluta e «quindi inficia tutta la sfera cognitiva del boss»: poi in subordine il magistrato si è associato all´istanza dei legali: una novità per la Dna che si è sempre detta contraria alla revoca del carcere duro.
Nei mesi scorsi, infatti, mentre i pm di Firenze, Palermo e Caltanissetta si erano detti favorevoli a fare cessare il 41 bis per il capomafia, la Direzione nazionale aveva espresso parere negativo sostenendo che Provenzano è ancora capace di mandare messaggi all´esterno e quindi resta un soggetto pericoloso, requisito che la legge richiede per il mantenimento del regime detentivo speciale.
Il tribunale di sorveglianza si è riservato la decisione e si pronuncerà nei prossimi giorni
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