Inserita in Cronaca il 06/10/2013
da Marina Angelo
Lampedusa: recuperati 83 cadaveri, il bilancio provvisorio è di 194 vittime
I sub hanno estratto altri nove cadaveri dal relitto del barcone naufragato a Lampedusa. Complessivamente nella giornata di oggi sono stati recuperati 83 cadaveri.
Con l´ultimo recupero il bilancio ufficiale provvisorio sale a 194 morti e 155 sopravvissuti. Secondo quanto riferito dai migranti, sulla barca c´erano 518 persone e dunque mancherebbero all´appello ancora 169 migranti.
I sommozzatori si immergono nell´acqua gelida e quando riemergono sono stravolti. Non ci si può mai abituare all´orrore della morte. I corpi dei profughi rimasti incastrati nel relitto del barcone nel naufragio di Lampedusa avvenuto all´alba di giovedì sono gonfi, deformati, quasi in decomposizione. E i sommozzatori, nel tentare di recuperare i cadaveri in acqua abbracciano quei corpi senza vita con pudore. Come se non volessero deturparli.
«Sono tutti attaccati uno con l´altro, ognuno avrà non più di 30 centimetri di spazio, ci sono pile di uomini e donne nella stiva del peschereccio». È il racconto di uno dei sub che oggi è sceso sott´acqua davanti a Cala Croce a Lampedusa, per recuperare i cadaveri dei migranti morti nel naufragio di giovedì scorso. «Una buona parte sono stipati nella stiva - racconta il sub - sono bloccati lì dentro e li dobbiamo tirar fuori uno ad uno. Ma tanti altri ce ne sono ancora attorno alla barca e chissà quanti altri ne troveremo quando allargheremo il raggio di perlustrazione della zona». Per tutto il giorno si sono avvicendati nelle immersioni i sub dei Vigili del fuoco, che hanno lavorato anche con robot, quelli della Guardia costiera, della Finanza e della Marina.
I cadaveri recuperati sono stati sistemati nei tre camion frigoriferi arrivati al molo Favaloro e poi trasferiti nell´hangar-obitorio dell´aeroporto, dove ci sono altre 111 bare, tra cui quattro bianche contenenti le spoglie di bambini. Il rito è sempre lo stesso: appena portati sulla banchina, i cadaveri vengono fotografati, viene rilevata l´impronta e si aspetta il nulla osta del magistrato per potere sigillare la bara di legno. Uno strazio infinito.
Foto Ansa
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