Inserita in Cronaca il 03/10/2013
da Michele Caltagirone
Tragedia di Lampedusa, Crocetta: ´Bisogna cambiare le leggi sull´immigrazione´
Sembra purtrppo destinato a salire ancora il numero delle vittime dell’assurda tragedia di Lampedusa. Le istituzioni civili e religiose ma anche i movimenti civici hanno espresso a livello regionale e provinciale hanno il proprio cordoglio e la propria solidarietà per questo ennesimo episodio di cronaca nera legato all’immigrazione ed ai cosiddetti “viaggi della speranza”.
“E´ un dolore immenso, per me – ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta - per tutto il governo della Regione, per il popolo siciliano, per gli abitanti di Lampedusa. Dobbiamo cambiare le leggi sull´immigrazione che hanno dimostrato non solo di non riuscire a bloccare i flussi migratori in Italia, ma hanno trasformato il Mediterraneo in un mare di morte. Chiedo che su questi argomenti si formi un tavolo di lavoro congiunto tra il governo nazionale, coinvolgendo il Ministro per l´Integrazione, degli Interni e il governo regionale siciliano”.
“Quest’ennesima tragedia addolora me e tutta la mia Chiesa – ha detto il vescovo di Mazara, Domenico Mogavero – ma, ritengo, riaccende i riflettori su una questione prioritaria: l’Unione Europea deve intervenire, così come il governo italiano, affinch´ i flussi migratori non siano affidati ai singoli territori, come Lampedusa o la Sicilia stessa. Se qualcuno pensa di trovarsi di fronte a emergenze limitate nel tempo che spera di scongiurare in breve, si sbaglia. Ci troviamo di fronte a un fenomeno più complesso che durerà negli anni, legato all’intrinseca condizione dell’uomo. È normale che ciascuno voglia migliorare se stesso, occupando gli spazi più liberi”.
“Come ho già detto, queste non sono fatalità – ha detto il deputato regionale di SEL, Erasmo Palazzotto - e sul tema delle migrazioni è in atto una straordinaria campagna di disinformazione. Non è in atto, infatti, nessuna invasione ed i numeri di chi è arrivato in Italia in questa stagione non sono così straordinari se paragonati a quelli degli anni passati. Soprattutto non sono superiori a quelli degli ingressi in altri paesi europei come la Germania o la Francia. Dotarsi, da parte dell´Italia e della Comunità Europea, di strumenti, materiali e normativi, per prevenire queste tragedie è un dovere morale, se non vogliamo definitivamente consegnarci ad una visione leghista di un fenomeno strutturale della modernità come quello migratorio”.
“Chiediamo di rompere il silenzio di tutte le Amministrazioni di tutti i Comuni di Sicilia – è parte della nota prodotta e sottoscritta in consiglio comunale a Favignana - anche il più lontano - al mondo dell´associazionismo. Facciamo appello al nostro più alto senso civico e di Stato, chiedendo aiuto all´Italia e maggiormente all´Europa, affinchè ci sia un’assunzione di responsabilità di quanto sta accadendo nel nostro Mar Mediterraneo. Si adoperino ad evitare in futuro che tragedie come queste accadano nuovamente. Un appello va anche al Presidente della Regione Siciliana, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, affinchè vadano subito in queesti luoghi tragici. Diciamo basta a questi morti, basta alle mafie che gestiscono il traffico di uomini. Non giriamoci più dall´altra parte”.
“La tragedia di Lampedusa, l’ennesima che avviene lungo le coste della Sicilia lascia senza parole ed impone alla classe dirigente, a tutti i livelli, un’immediata presa di posizione. Il parlamento siciliano ha il dovere di affrontare e discutere i tanti aspetti legati all’emergenza immigrazione che riguardano la Regione ed il nostro Governo, per questo chiediamo di convocare al più presto una seduta straordinaria dell’Ars”. Lo hanno chiesto le parlamentari regionali del Partito democratico, Marika Cirone Di Marco, Mariella Maggio, Antonella Milazzo e Concetta Raia.
"Il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, dichiari lutto regionale per la tragedia avvenuta a Lampedusa" - è l´appello dell´associazione "Trapani Cambia" - e convochi un tavolo mediterraneo che parli di cooperazione e solidarietà. La normalità è rivoluzione".
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