Sonia Alfano sceglie Trapani, «uno dei più importanti e cruciali uffici d’Italia», dirà più tardi, per lanciare messaggi chiari e forti proprio mentre viene scritta la storia sui manuali di diritto; per stare vicino a quella procura trapanese che, proprio nei giorni scorsi, è stata
vittima, ancora una volta, di intimidazioni.
«Ci sono dei momenti, ha detto il Presidente della Commissione Antimafia Europea nel corso della presentazione del documento al sesto piano del Tribunale di Trapani, in cui è importante dare dei segnali. E’ importante mantenere accesi i riflettori all’interno di procure come questa dove le escalation di intimidazioni ai pm, anche recenti, non riescono ad attrarre l´attenzione della stampa nazionale.- ha sottolineato la Alfano- Quello che deve continuare a preoccupare, infatti, è il silenzio. Ho scelto dunque questo Tribunale per discutere, per la prima volta questo testo dopo che la commissione lo ha licenziato il 17 settembre scorso».
Particolare apprezzamento è stato espresso dal procuratore capo, Marcello Viola per la scelta del luogo «il documento è di vitale importanza, ha sottolineato Viola, perchè riconosce il reato di associazione mafiosa su scala europea». Presente anche il presidente del Tribunale di Trapani, Roberto De Simone, e i magistrati della Procura e del Tribunale
Un giorno importante per Trapani. Un giorno importante per l’Europa.
La lotta alla criminalità organizzata, grazie al testo unitario europeo antimafia, viene così globalizzata. La mafia viene identificata oltre il livello nazionale: il reato di associazione mafiosa avrà, infatti, un riconoscimento su scala europea.
«Non ho remore a definire l´approvazione di questo testo come un momento epocale per la lotta alle mafie, alla corruzione e al riciclaggio di denaro. ha sottolineato la Presidente della Commissione Antimafia Europea Sonia Alfano, che ha continuato- E’ stato difficile far introdurre all’interno del testo per la prima volta il termine mafia. Oggi in Europa, come da tempo si fa in Italia, sono stati contati 3600 fenomeni di criminalità organizzata e non certo, come avveniva fino allo scorso 17 settembre, legati soltanto a reati come furti di automobili(inglesi) e biciclette(olandesi). -ha detto il presidente Alfano- Un momento storico per il Parlamento europeo che, per la prima volta, decide di portare avanti anche la direttiva “confisca” ».
«La parte più difficile, ha detto Sonia Alfano, è stata il dialogo con i colleghi tedeschi, che considerano un abuso la confisca di beni a soggetti indiziati ma non condannati per reati di mafia»
E non sono mancati momenti di criticità durante le fasi di approvazione del testo nè i tentativi « per svilire il lavoro soprattutto da parte di alcuni Paesi facente parte dell’Ue come la Germania, la Croazia, la Serbia - ha osservato - attraverso la presentazione di emendamenti che miravano a colpire le fondamenta del testo» che prevede tutta una serie di misure per favorire le indagini antimafia: dalla figura del testimone di giustizia, alle facilitazioni nell’accesso alle banche dati.
«Altre problematiche le si sono riscontrate con Stati inglobati all’interno dell’Ue e sto facendo riferimento, ad esempio a San Marino o allo Ior».
Marina Angelo