Inserita in Cultura il 03/12/2016
da REDAZIONE REGIONALE
MARSALA - RASSEGNA TEATRALE "LO STAGNONE" AL TEATRO IMPERO
MARSALA - RASSEGNA TEATRALE "LO STAGNONE" AL TEATRO IMPERO -
4 DONNE E UNA CANAGLIA
Una “canaglia” impenitente alterna la propria vita passando da una donna all’altra con cadenza decennale, fino a collezionare un’ex-moglie, una moglie, un’ex-amante e una recente amante molto giovane. Fin qui tutto sembra sotto il suo controllo sapiente e magistrale. Ma un nuovo impensabile e irrealizzabile progetto della canaglia scombina questo apparente perfetto menage provocando una inattesa coalizione tra le donne della sua vita. La canaglia sembra spacciata, ma nell’imprevedibile finale dimostra tutta la sua coerenza. Divertente e dissacrante, mette in evidenza il rapporto quasi mai risolto tra uomo e donna e del quale non possiamo farne a meno. Autore: Pierre Chesnot – Regia: Nicasio Anzelmo – Genere: commedia Cast: Marisa Laurito, Corinne Clery, Barbara Bouchet con la partecipazione straordinaria di Gianfranco D’Angelo e con Paola Caruso
40 MA NON LI DIMOSTRA
Un salotto borghese, con il balconcino che si affaccia sulla Sicilia degli anni ’50, fa da sfondo alla vicenda di don Pasquale e delle sue quattro figlie. La più grande, Sesella, ragazzona quarantenne perennemente nell’età ingrata, si ritrova, ormai in età matura, a vivere ancora al servizio di papà e nel ricordo melanconico di mammà. La Sesella di Peppino è una Cenerentola un po’ “agè” che insegue il sogno del grande amore come fuga da una realtà fatta di regole e perbenismi. Imparerà sulla propria pelle che “i sogni son desideri”, non sempre realizzabili. Il lieto fine che caratterizza ogni favola, non troverebbe spazio in questa opera teatrale che, nata sotto gli auspici della guerra, non poteva non riflettere nella sua stesura originaria il pessimismo e la rassegnazione di un’epoca in cui la speranza era solo una chimera lontana. Tuttavia, nella versione della nostra compagnia, si affaccia una ipotesi di riscatto; un tenue filo di luce proprio sotto finale, quando la sera della festa s’era già scolorita nella notte del disincanto. La commedia, portata sulla scena per la prima volta dai fratelli De Filippo negli anni trenta, mostra ancora oggi elementi di estrema attualità. La carrellata di personaggi maschili e femminili mette in evidenza caricature più o meno delineate di una società, che seppur diversa nei costumi e negli stili di vita, si ripropone in quelli che sono i tratti tipici del suo Dna. Sfilano sul palco con passo deciso: la zitella alla disperata caccia di un fidanzato, lo scapolone d’oro, la bella senz’anima, il figlio di papà, la svampita dai vestiti firmati e l’adolescente in piena crisi ormonale. A dirigere questa orchestra un po’ stonata, l’anziano padre, magistralmente interpretato da Enrico Guarneri, che coordina le entrate e le uscite dei personaggi con un’alternanza ben costruita di adagi e allegri. Il risultato è una sinfonia armoniosa che funge da sottofondo per l’emergere di voci soliste. La musicalità viene ulteriormente condita dall’uso ben calibrato della lingua dialettale che all’occorrenza colora il teatro delle molteplici tonalità dei caratteri umani. Un commedia divertente ma anche appassionata, poiché è proprio il racconto della “passione” e dell’amore rispettoso che Sesella ha verso il padre, le sorelle, la casa, la sua capacità di sacrificare se stessa per i suoi famigliari, che permette a questo personaggio di “zitella”, angelo della casa e preferita del padre, di assurgere agli occhi di tutti allo status di ”donna importante”. Un Teatro sempre attuale, sempre coinvolgente perché racconta con umorismo, ironia e sofferta partecipazione, la vita dell’uomo. Un lavoro di Peppino e Titina De Filippo – regia ANTONELLO CAPODICI
ALLEGRO ALLEGRO
Uno spettacolo travolgente e coinvolgente. Antonello Costa è considerato uno degli esponenti di spicco del varietà comico italiano. In questo nuovo spettacolo un susseguirsi di personaggi, canzoni, balletti per 2 ore di divertimento. Un comico di classe, una soubrette e un corpo di ballo gli ingredienti per il nuovissimo spettacolo di Antonello Costa. Un titolo semplice, sincero e diretto che forse rappresenta al meglio la filosofia dello show man siciliano “ALLEGRO ALLEGRO”, perchè al giorno d’oggi per superare i problemi, la crisi economica, la mancanza di lavoro, il traffico e lo stress non basta essere allegro una volta sola ma bisogna esserlo due volte , Allegro allegro . E poi come dice Antonello: io scherzo sempre, sono serio solo quando faccio ridere. Spettacolo comico musicale di Antonello Costa con Annalista Costa e il Corpo di Ballo. di Annalisa Costa – regia Antonello Costa
DON CHISCIOTTE A MODO MIO
Un signorotto di campagna, incitato dalla lettura dei romanzi cavallereschi, decide di mettersi in giro per il mondo, facendosi cavaliere con il nome di don Chisciotte della Mancia. Per gloria sua e del paese deve difendere gli ideali più alti: giustizia, pace, difesa degli oppressi. Ribattezza il suo ronzino con il nome di Ronzinante e si sceglie una dama, una contadina della sua terra che chiama Dulcinea del Toboso “ Rosalea du Dammuso”. Don Chisciotte, dopo aver scambiato un’osteria per un castello e fattosi armare cavaliere dal popolo, inizia le sue imprese: riparte con al fianco due scudieri, Sancio Panza e senza Panza , ai quale promette fortuna e tanta fama. Assieme ai suoi scudieri intraprende nuove “avventure” e quindi nuovi guai, che spesso sono dovuti all’eccessiva fantasia del cavaliere, la quale stravolge e allontana dalla realtà il mondo che circonda i due protagonisti. Don Chisciotte lotta contro i mulini a vento scambiati per giganti, cade vittima dei mulattieri e di un una contessa con alcuni complici , che lo deridono e si burlano di lui. E poi il popolo……. Il tutto colorato dal vivace dialetto e dalle musiche che ne arricchiscono la parodia. E poi, ancora,….canzoni, 19 personaggi un pizzico di fantasia e tante esilaranti scene, per una commedia musicale tutta da gustare. DUE ATTI COMICI DI Vito Scarpitta liberamente tratto dal romanzo di Miguel de Cervantes e dal Don Chisciotte di Turi Giordano.
MERAVIGLIOSO
Litterio e la sua “spalla” Salvo La Rosa – amatissimo giornalista e presentatore televisivo che per Guarneri ha attinto alle sue doti di conduttore ironico e capace di aggregare il pubblico in sala e nelle piazze – saranno sul palco Del teatro Impero di Marsala. Il cuore e l’emozione di chi, con l’affetto di un padre che accompagna un figlio, entra con immutato sorriso nelle nostre case. Strepitoso e incontenibile con uno charme che si puó solo invidiare, Salvo La Rosa. Enrico Guarneri si dimostra un grande professionista sensibile a tematiche sociali come la legalitá, riuscendo contemporaneamente a vestire i panni dello spassoso Litterio, macchietta del sicilianu do Paisi. Divertimento garantito con questi due scoppiettanti personaggi!
PENSACI GIACOMINO
Pensaci; Giacomino! fu scritta fra la fine di febbraio e i primi di marzo del 1916 per Angelo Musco. È il primo testo di Pirandello concepito per la scena siciliana. La versione in lingua italiana comparve sulla rivista «Noi e il Mondo». Seguirono altre ristampe con vari rimaneggiamenti. Il settantenne professor Agostino Toti, insegnante di storia naturale nel locale ginnasio, prima di ritirarsi in pensione, ha deciso di prendere moglie per mettere fine alla sua lunga solitudine. Infatti per lui l’unica compagnia è la propria ombra, ma precisa: «A casa, il sole non c’è, e non ho più con me neanche la mia ombra». Se il magro stipendio di insegnante non gli ha consentito prima di mantenere una famiglia, ora da vecchio vuole scegliersi una moglie giovane per obbligare il governo a pagare la pensione non soltanto a lui per i pochi anni di vita che gli restano ma, dopo la sua morte, anche alla moglie. L’attenzione del professor Toti cade su Lillina, sedicenne figlia del bidello Cinquemani, il quale è onorato della scelta, senonché Lillina è stata sedotta da un ex alunno del professore, Giacomino Delisi, un giovane «scioperato», e ora attende un figlio. L’incresciosa circostanza sembra compromettere il progetto del vecchio; ma, poiché il bidello scaccia la figlia disonorata, il professor Toti soccorre la ragazza accogliendola in casa sua. Il professore sposa Lillina intanto nasce il bambino Ninì, su cui Toti riversa un affetto di padre, anzi di nonno, dal momento che il padre naturale, Giacomino, frequenta liberamente Lillina che potrà sposare quando sarà vedova. Intanto, per un’insperata eredità lasciatagli dal fratello morto in Romania Agostino Toti è diventato ricco, ha depositato il denaro nella Banca Agricola cittadina e come maggiore azionista ha potuto impiegarvi Giacomino. La serenità regnerebbe nella particolare famiglia del professor Toti, se le malelingue del paese non la insidiassero. Portavoce del pettegolezzo cittadino è il direttore del ginnasio, il cavalier Diana che chiede a Toti di porre fine allo scandalo….. La sorella maggiore di Giacomino, Rosaria Delisi, bigotta e bacchettona, «ha messo sossopra tutta la gente di chiesa sacerdote per sacerdote», per sottrarre il fratello alla situazione irregolare. Il prete don Landolina si reca in casa del professore e con parole melliflue gli chiede di rilasciare alla sorella di Giacomino… Compagnia teatrale Sipario – Autore: Luigi Pirandello – Rielaborazione e Regia: Vito Scarpitta
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