Inserita in Nera il 30/11/2016
da REDAZIONE REGIONALE
OMICIDIO DEL MARESCIALLO MIRACHI: NUOVE ACCUSE PER GIRGENTI NICOLO’
E’ stata notificata ieri, presso il carcere “San Giuliano” di Trapani, dal magistrato e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, una nuova informazione di garanzia a GIRGENTI Nicolò, tratto in arresto il 22 giugno scorso con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio del Maresciallo Capo dei Carabinieri Silvio MIRARCHI. Le ulteriori indagini svolte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, con la fondamentale collaborazione del RIS di Messina e coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno permesso di contestare a GIRGENTI anche l’ipotesi di reato di tentato omicidio del Carabiniere che insieme al Maresciallo MIRARCHI era impegnato nel servizio di polizia giudiziaria la fatidica sera del 31 maggio 2016. Gli accertamenti balistici condotti dal RIS infatti hanno dimostrato che l’indagato sparò ad altezza d’uomo e che il Carabiniere di pattuglia con il Maresciallo MIRARCHI era rimasto illeso solo grazie al repentino movimento con cui si era messo al riparo. Il RIS ha poi dimostrato che le specifiche tracce rinvenute grazie all’esame dello STUB sono riconducibili solo ed esclusivamente allo sparo di armi da fuoco e che non possono essere in alcun modo dovute alla contaminazione da concimi e fertilizzanti usati per lo svolgimento della sua professione di vivaista. A GIRGENTI sono inoltre contestate altre due aggravanti relative all’omicidio e quindi anche al tentato omicidio: - quella dell’aver commesso il fatto nei confronti di un pubblico ufficiale. Le indagini infatti hanno permesso di appurare che MIRARCHI ed il collega poco prima dell’esplosione dei colpi di pistola si erano qualificati ed avevano intimato l’alt. - e di aver commesso il reato per assicurarsi l’impunità di un altro reato. Infatti i Carabinieri hanno ricostruito che GIRGENTI in compagnia di altri complici era intento a sottrarre piante di marjuana dalle serre di contrada Ventrischi quando venne scoperto dal Maresciallo MIRARCHI e dal collega.
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