Inserita in Politica il 21/11/2016
da REDAZIONE REGIONALE
CASTELLAMMARE - UNA VIA PER LIBERO GRASSI
Una via di Castellammare del Golfo intitolata all’imprenditore Libero Grassi, ucciso 25 anni fa per essersi ribellato alla mafia. Lo ha stabilito la giunta guidata dal sindaco Nicolò Coppola che ha accolto la proposta della commissione toponomastica di intitolare una via all´imprenditore Libero Grassi “ucciso a Palermo negli anni novanta dagli uomini del racket dell´estorsione a cui lo stesso non volle mai piegarsi”. In attesa del nulla osta da parte della prefettura, l’amministrazione comunale ha indicato, con delibera di giunta, il tratto che diventerà “via Libero Grassi, vittima del racket delle estorsioni”: è quello che “dipartendosi dalla strada per ponte bagni, in prossimità della lottizzazione realizzata dalla società Euro Edil si va a congiungere con la via Bocca della Carrubba”. «L’intitolazione di una via di Castellammare a Libero Grassi ha per noi un forte ed importante significato. Il suo esempio parla di coraggio e di determinazione. Insegna a non indietreggiare -affermano il sindaco Nicolò Coppola ed il suo vice Salvo Bologna-. Sono cambiate molte cose da quando, negli anni novanta, Libero Grassi fu ucciso: oggi vengono offerte garanzie a chi denuncia. Intitolare una via della nostra città a Libero Grassi significa ricordare la storia di un imprenditore che fu e rimane d’esempio per tutti noi. Significa fare memoria e rilanciare l’impegno contro le estorsioni, contro la mafia. Significa far conoscere ai più giovani il ricordo di un uomo coraggioso che ha sacrificato la sua vita per un ideale di giustizia». L’amministrazione comunale ha anche previsto l’intitolazione, anche questa in attesa di nulla osta da parte della prefettura, della palestra comunale annessa alla scuola media Pitrè, al professore Angelo Galante, insegnante di educazione fisica “per la diffusione del basket a Castellammare del Golfo e per le particolari doti umane con le quali riusciva ad entusiasmare e avvicinare al basket gli alunni delle scuole dove insegnava”.
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