Inserita in Politica il 17/10/2016
da REDAZIONE REGIONALE
UN PATTO DI RETE FRA ENTI LOCALI UNIVERSITA’ E SINDACATI PER FAVORIRE UN INVECCHIAMENTO SANO E ATTIVO DELLA POPOLAZIONE
Leoluca Orlando (Anci Sicilia): “L’interscambio di informazioni fra le istituzioni e la condivisione dei risultati della ricerca scientifica devono essere alla base di un profondo cambiamento culturale finalizzato a migliorare la qualità della vita dei cittadini più anziani”
“Con l’incontro di oggi abbiamo avviato un percorso virtuoso finalizzato a favorire un vero e proprio cambio culturale. E’ necessario che Enti locali, Università, Sindacati facciano un patto di rete che preveda lo scambio e la condivisione di informazioni affinché si possano rendere fruibili gli enormi passi avanti fatti dalla ricerca scientifica e si utilizzino al meglio tutti gli strumenti utili alla valorizzazione del ruolo del cittadino anziano nel contesto sociale, il quale, con il suo enorme bagaglio di esperienza può essere preziosissimo per la collettività”. Questo ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia nel corso del convegno su: “Le politiche per favorire un invecchiamento sano e attivo – Strategie e soluzioni per le amministrazioni locali” svoltosi stamattina a Palermo e organizzato dall’AnciSicilia e dagli Atenei di Palermo e Torino. “Il convegno, di oggi, si colloca nel quadro delle iniziative organizzate dall’AnciSicilia, volte a offrire agli amministratori locali elementi di conoscenza e a stimolare il dibattito su come le amministrazioni locali debbano modellare le proprie politiche in funzione di una popolazione residente che, pur risultando, secondo i dati dell’anagrafe, più anziana rispetto al passato, vuole essere pienamente attiva nel tessuto sociale”. Ha dichiarato Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia “In Sicilia la problematica dell’invecchiamento della popolazione, poi, è ancora più significativa a causa dello spopolamento dei piccoli comuni delle aree interne e deve diventare un’occasione di approfondimento sul piano culturale per migliorare la gestione quotidiana e complessiva delle nostre amministrazioni. Agevolare il confronto fra il mondo della ricerca e le istituzioni locali – conclude Alvano- è l’unico modo per orientare la nostra azione verso il miglioramento della qualità della vita di tutti e in particolare dei cittadini più anziani, considerando il tema dell’invecchiamento attivo come un obiettivo primario sul quale adeguare le nostre politiche sociali e di sviluppo”.
Il fenomeno collegato all’invecchiamento della popolazione è diffuso in tutto il mondo, ma ciascun Paese ha le sue peculiarità, cosa che dipende in maniera decisiva dalle strategie messe in atto, dalle dinamiche demografiche e dall’assetto economico dei territori maggiormente coinvolti e un’analisi dettagliata delle variabili specifiche suggerisce certamente iniziative adeguate. Questo lo spirito del convegno di oggi nel corso del quale sono intervenuti, fra gli altri, Gianfranco Rizzo, Assessore al Comune di Palermo che ha evidenziato i progetti in itinere che prevedono una “Palermo 2050” smart city con una mobilità diversificata, con servizi pubblici efficienti e con una maggiore inclusione sociale. Di strategie di advocacy per diventare anziani e felici in Italia ha, poi, parlato Marco Magheri, direttore di Alleanza italiana per l´invecchiamento attivo HappyAgeing, evidenziando la necessità di far rientrare gli anziani nel circolo produttivo e l’opportunità che le nostre città si trasformino in “social city”. Di “Ageing e Farmaci”, ha parlato Girolamo Cirrincione, Pro-rettore alla ricerca dell’Università degli studi di Palermo che ha evidenziato come sia indispensabile una corretta informazione in merito all’utilizzo di farmaci e soprattutto di quanto sia indispensabile un’azione formativa sul corretto stile di vita e sulla alimentazione sana. Sul contributo della ricerca per la realizzazione di prodotti e servizi per l’invecchiamento sano e attivo ha, infine, dissertato Germano Paini, professore presso l’Università degli Studi di Torino, che ha trattato dell’imponente rete di ricercatori che si sta occupando oggi in Italia di invecchiamento sano e attivo della popolazione, che coinvolge 29 Università dislocate su tutto il territorio nazionale dove sono in corso di realizzazione circa 270 progetti.
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