Inserita in Nera il 20/09/2013
da Marina Angelo
Favignana - Carabinieri scoprono maxi frode del tonno: lo spacciavano per locale ma era maltese
L’etichetta riportava «Tonno di mattanza di Favignana». Ma era una balla. Il tonno, proveniva da Malta e al posto di essere conservato in olio extravergine d’oliva, era immerso in olio raffinato.
A scoprire la frode sono stati i Nuclei Antifrodi Carabinieri nel corso dell’Operazione Estate Sicura. Un’informazione acquisita per caso o forse proprio ricercata, fatto sta che ai militari dell’Arma questa notizia puzzava. E la puzza del pesce si sa, è insopportabile. Un caso, quello sull’irregolare commercializzazione di “Tonno di mattanza di Favignana”, che andava risolto immediatamente.
Le indagini sono stata avviate immediatamente nei principali centri turistici, e quindi anche sull’isola di Favignana, mentre sotto il solleone pure le divise facevano sudare parecchio.
Ma i frutti investigativi non sono tardati ad arrivare tanto che i Carabinieri hanno segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani la frode in commercio posta in essere da una nota azienda locale di commercializzazione di tonno in scatola.
Dalle prime informazioni acquisite, si è proceduto a delle verifiche presso la Direzione Generale della Pesca del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per eliminare alcuni dubbi. Proprio da queste, i militari hanno accertato che l’ultima cattura di tonno documentata effettuata dalla tonnara di Favignana risaliva al 2007. A quel punto è risultata subito dubbia la genuinità del prodotto in ordine all’origine e provenienza: se fosse stato realmente “tonno di mattanza di Favignana”, come indicato in etichetta, avrebbe superato la data di scadenza (5 anni dal confezionamento).
I Nuclei Antifrodi Carabinieri, intervenuti a Favignana con un primo accesso ad un’azienda di produzione del tonno locale e in alcuni punti vendita dove hanno individuato l’effettiva giacenza del prodotto etichettato come “Tonno di mattanza di Favignana”, hanno effettuato i primi sequestri con il ritiro della merce.
I prodotti sono stati sottoposti ad accertamenti sulla tracciabilità e sulla etichettatura e dai controlli dei NAC è risultato che: sebbene indicato esplicitamente in etichetta come “tonno rosso di mattanza di Favignana” il prodotto è risultato provenire da una partita importata da MALTA e nonostante il prodotto confezionato in scatola recasse in etichetta l’indicazione in “olio extravergine d’oliva” dalla documentazione acquisita è risultato essere “olio raffinato”.
Una notizia che sul territorio lascia increduli e sgomenti e che, purtroppo, ci inserisce all’interno di quel più grande cerchio a rischio etichettatura a livello nazionale, su molti prodotti doc, dop o ipg. Più in generale, «se pure la specifica condotta fraudolenta sul tonno di Favignana risulti circoscritta al mercato regionale, il danno all’immagine del Made in Italy – dicono gli investigatori in una nota- è particolarmente insidioso perchè la vicenda induce ad un clima di sfiducia sul sistema di etichettatura dei prodotti alimentari». Nel caso specifico, il tonno veniva presentato ai turisti come prodotto di eccellenza locale, e venduto al costo di circa 10 euro/100gr. prezzo che mediamente riguarda il tonno di maggiore qualità.
Anche l’aspetto della conservazione in olio raffinato invece che in olio extravergine d’oliva come indicato in etichetta nel prodotto sequestrato sottolinea la gravità della condotta fraudolenta su cui stanno proseguendo gli accertamenti.
«I Nuclei Antifrodi Carabinieri stanno infatti verificando se nel particolare settore commerciale si tratti di una pratica fraudolenta riscontrabile in altri casi anche se isolati. Le verifiche sulla filiera già disposte nel tempo a livello nazionale dai vari organi di controllo sono mirate infatti a contrastare frodi diffuse e organizzate in tale settore, che è attentamente vigilato e disciplinato da una rigorosa normativa nazionale ed europea. I controlli- continuano gli investigatori- proseguiranno su tutta la filiera anche d’intesa con l’Agenzia delle Dogane, la Direzione Generale della Pesca, l’Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi del Mipaaf e con gli altri organismi di controllo nazionali e locali».
«E’ specifico interesse degli stessi operatori commerciali del settore che la commercializzazione del prodotto sia garantita da controlli specifici e sistematici per scongiurare qualsiasi altra condotta fraudolenta che va a discapito dei consumatori e della maggior parte dei produttori onesti che in Italia -concludono- hanno particolare cura nei processi di lavorazione del tonno e che sicuramente risultano tra i più pregiati ed apprezzati nella cultura alimentare del mercato globale».
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21/09/2013 - I danni che certi furbetti fanno alla collettività sono così gravi che il riservo nel pubblicarne i nomi rasenta l´omertà. (Filippo) |
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