Inserita in Un caffè con... il 06/09/2016
da REDAZIONE REGIONALE
GIACOMO TRANCHIDA: LA REGIONE NON SCHERZI COL FUOCO, RISCHIA DI ESSERE ALLEATA DEI CRIMINALI ATTENTATORI
Un ringraziamento di cuore ed il plauso meritorio per i Volontari delle varie Associazioni di Protezione Civile coordinati dal nostro responsabile Dr Tilotta, per i Vigili del Fuoco e gli uomini della Forestale che da ieri sera a stamani, in zone particolarmente avverse ed orograficamente inaccessibili in molti tratti con i mezzi antincendio, hanno potuto limitare i danni dell´ennesimo incendio (indubbiamente di natura dolosa) alimentato dal "favore" del vento. Salvate da possibili danni le case insistenti sulla fascia pedemontana, grazie anche alla disposta sindacale perimetrazione antincendio privata. Costante e pronto il presidio a tutela della sicurezza viaria dei Carabinieri e dei Vigili Urbani di Erice e limitrofa Valderice, che ha assicurato l´ulteriore supporto di autobotte. In poche settimane e´ il secondo tentativo notturno (vedasi Gianguzzi) operato con criminale strategia da chi è consapevole dell´impossibile intervento aereo notturno dei Canadair per lo spegnimento degli incendi ed in versanti di Monte Erice assai critici ed esposti all´alimentazione incendiaria del vento. Notevole la superficie interessata dall´incendio, circa 50 ettari, per lo più formata da vegetazione spontanea mediterranea ed in particolare distrutta la pineta su Capo delle Scale a confine con Valderice, proprio da dove parte uno dei sentieri CAI che portano alla Chiesa S. Ippolito con doppia biforcazione Runzi/Torretta Pepoli - Quartiere Spagnolo. Allo stato non vuole essere di certo una nota polemica ma stanotte, presidiando costantemente i vari versanti incendiati, coordinando le intese operative ed "origliando" i commenti degli addetti ..ci si è chiesto come mai la "strategica" autobotte 1 della Forestale, distaccata nella postazione di Capo delle Scale (zona frontaliera l´area in cui è stato applicato l´incendio), risulta essere stata chiamata nel pomeriggio di ieri in soccorso dell´incendio su San Vito Lo Capo, inevitabilmente facendo venire meno la "copertura" e dunque l´immediato idoneo pronto intervento in zona, con la conseguenza inevitabile dell´espansione dell´area incendiata ed il reale pericolo per la vetta di Erice e la zona Marotta di Valderice. Non voglio di certo alimentare polemiche ma neanche starmi a leccare le ferite e distribuire pacche, meritate (!!!) sulle spalle intanto ai Volontari. Ritengo necessario si faccia luce su tanto, anche perché la stagione a rischio e´ ancora lunga. Le strategie di prevenzione, pur nell´ambito dell´autonomia del Corpo Forestale della Regione debbono essere concertate con i Comuni e le locali Autorità di Protezione Civile, che non possono essere relegati solo a fornire uomini / volontari, mezzi sostitutivi (atteso che uno dei due moduli della stessa Forestale ieri notte non poteva financo intervenire prontamente in zone scoscese perché quasi privo di freni!!!) e acqua oltre ..a tanta pasienza ed impegno civile per salvaguardare poi, innanzitutto un bene demaniale della stessa Regione qual´e´ Monte Erice. La Regione non può garantire uomini e mezzi per salvaguardare il "suo" Monte. Lo dica chiaro Crocetta e compagni, affidi al Comune di Erice tale immenso patrimonio e la mia Amministrazione oltre a fare il mestiere dell´EAS per la manutenzione delle reti idriche si farà carico di rimboschire e tutelare direttamente Monte Erice ...basta ci si conceda la deroga al Patto di Stabilità ..abbiamo tante risorse dei cittadini ericini e di una comunità enorme oltre confine comunale che ha già "adottato" il Monte, dalla storia dei secoli.
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