Inserita in Politica il 25/08/2016
da REDAZIONE REGIONALE
LA COMUNITÀ ECCLESIALE CON IL VESCOVO IN VISTA DEL NUOVO ANNO PASTORALE
“Una chiesa che ‘serve’, sostenuta dall’albero maestro: la presenza di Gesù nella comunità” In vista del nuovo anno pastorale e della conclusione del Giubileo della Misericordia, il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha convocato domenica prossima 28 agosto un’assemblea diocesana a Trapani: un tempo di ascolto, verifica e di proposte sul tema: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18,20). Il pomeriggio sarà scandito da vari momenti: ad aprire l’assemblea sarà una “lectio” del vescovo presso la Chiesa del Collegio dei Gesuiti ( inizio ore 16) sul capitolo 18 del Vangelo di Matteo; quindi seguiranno incontri per aree nelle chiese del centro storico cittadino per la preghiera e il confronto reciproco. In particolare a partire dalle ore 17 i catechisti si riuniranno presso la Chiesa del Collegio; i giovani nella chiesa di San Domenico; gli animatori della liturgia presso la Chiesa “Maria SS. del Soccorso – Badia Nuova”; i ministri straordinari della comunione nella Chiesa di San Nicola; gli operatori Caritas presso la Chiesa del Purgatorio, gli animatori della pastorale familiare presso la Chiesa di Sant’ Agostino. Al termine degli incontri, il momento conclusivo con la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo presso la Cattedrale “San Lorenzo (ore 19) “Il nostro modello di chiesa è ispirato al servizio – spiega mons. Pietro Maria Fragnelli – Quando la comunità cristiana vuole riflettere sulla sua identità, capisce che non può fare nulla se non parte dal suo baricentro, dall’albero maestro della sua nave: la presenza di Gesù in mezzo a noi. Noi ‘siamo’ nel suo nome e nella sua missione, che non è solo uno spazio fisico ma uno spazio esistenziale, non fuori ma dentro, la vita. Uno spazio di servizio. Lui che sta in mezzo a noi come servo, ci dà l’esempio e ci dà la forza per vivere come comunità di fratelli con lo sguardo rivolto a chi è emarginato. Come dice papa Francesco il discernimento si realizza sempre alla presenza del Signore, guardando i segni, ascoltando le cose che accadono, il sentire della gente, specialmente dei poveri”.
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