Inserita in Nera il 24/08/2016
da REDAZIONE REGIONALE
LA SQUADRA MOBILE PROCEDE AL FERMO DI ALTRI DUE TRAFFICANTI DI UOMINI FACENDO LUCE SULL’ULTIMO NAUFRAGIO
Nei giorni scorsi, personale della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile di Trapani, in collaborazione con i Militari della Guardia di Finanza di Trapani, ha posto in stato di fermo due cittadini stranieri: • SOUANE Fossar, nato in Senegal il 06.03.1996; • RAMADHAN Wajdi, nato in Sudan il 02.11.1993.
Lo scorso 12 agosto, intorno alle ore 09:30, è approdata al molo Ronciglio del Porto di Trapani la M/N “Acquarius” di Medici senza Frontiere, con a bordo 169 migranti, precedentemente soccorsi nel canale di Sicilia, dalle Motonavi “Bourbon Argos” e “Sea Watch”, in occasione di tre distinti eventi SAR. I migranti, provenienti in prevalenza dal Bangladesh, dall’Africa Sub sahariana, oltre che dall’Africa Magrebina e nord orientale, sono stati soccorsi dopo quasi un giorno di navigazione a bordo rispettivamente di due distinti gommoni e di una piccola imbarcazione in legno. Proprio con riferimento a quest’ultimo soccorso, decine di loro hanno riferito di essere partiti dalla costa libica e di aver viaggiato su una piccola barca, lunga appena 4 metri, in precarie condizioni di navigazione. Gli stessi migranti, intimoriti dal mezzo messo loro a disposizione, hanno anche provato a ritardare la partenza ma sono stati costretti a salire a bordo dai libici, i quali poi hanno disatteso la promessa e l’impegno di viaggiare su un’imbarcazione più grande e confortevole, pur avendo riscosso la somma pattuita per la traversata. Successivamente, i migranti hanno riconosciutoo SOUANE Fossar e RAMADHAN Wajdi come i membri dell’equipaggio a cui i libici avevano affidato il comando della piccola barca in legno, poiché esperti navigatori. I predetti, al termine di una lunga e complessa attività d’indagine, protrattasi per tutto il fine settimana, sono stati prima posti in stato di fermo e successivamente associati presso la Casa Circondariale di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Il GIP presso il Tribunale di Trapani, condividendo le risultante investigative della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, ha convalidato il provvedimento di fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere. Per ciò che concerne, invece, lo sbarco del 20 Agosto u.s., quando a bordo della M/N “Topaz Responder” di ONG “Moas" sono giunti 304 migranti e 5 cadaveri, si rileva come l’attività info-investigativa svolta dal personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza sia stata fondamentale per chiarire le modalità e le cause del naufragio. Alcuni testimoni, infatti, hanno riconosciuto tra le salme quella di un uomo di nazionalità egiziana che aveva condotto l’imbarcazione in legno dalla Libia fino al momento del naufragio, allorquando il natante si ribaltava a causa dell’incompetenza dello stesso comandante. In tal senso, le indagini hanno confermato questa indicazione, chiarendo che i migranti, partiti dalla città di Sabratah la notte del 18 Agosto u.s. erano stati soccorsi solo la mattina successiva, dopo essere rimasti in acqua per circa 4 ore. Nel naufragio hanno perso la vita una donna di nazionalità siriana, due neonate, di appena 1 e 2 anni, e la loro madre di origini libiche. Sono ancora in corso accertamenti finalizzati a risalire all’esatta identità del presunto scafista. Le salme saranno presto seppellite presso alcuni cimiteri della Provincia di Trapani.
|